“PERCHÉ SCRIVERE E LEGGERE STORIE?”, di vito ditaranto

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“PERCHÉ SCRIVERE E LEGGERE STORIE?”, di vito ditaranto

 

Scrivere è importantissimo, tanto quanto leggere. Nel momento in cui ti viene in mente “ho pochi lettori e altre cose da fare, perché continuare?”, risponditi che, con le tue storie, stai migliorando la tua vita e quella dei tuoi (anche se pochi) lettori. Stai facendo del bene, stai “curando”, in qualche modo, stai creando il futuro, modellando la realtà.

Ciò che più conta è la  “persuasione”. Persuadere, a fin di bene, è un atto meraviglioso. Pensa a un uomo disperato che tenta di suicidarsi, lanciandosi da un balcone. Il mediatore, accanto a lui, gli racconta di quando sua moglie è morta di tumore e lui avrebbe voluto uccidersi con i barbiturici. Lo convince e lo salva.

Gli ha raccontato una storia, lo ha persuaso. Ha compiuto un grande gesto.

Questo vuol dire narrare storie. Puoi dire ciò che pensi, insegnare ciò che hai imparato, cambiare il modo di pensare e di vedere il mondo di alcune persone, se questo non è funzionale. Con le storie puoi fare ciò che vuoi. Le usano i pubblicitari, sì, ma anche gli psicologi. Lo “storytelling” non è solo inventare storie, è dar vita a  mondi alternativi, in grado di farci meglio comprendere quello reale.

Ammesso che la realtà esista…ma questa è un’altra…storia…

Bisogna scriverle bene, le nostre storie, come ci dicono i luminari. Non basta mettere parole a caso, o raccontare storie tanto per farlo. Dietro c’è un lavoro raffinato e preciso.

Narrare è un’arte e, non so se ci hai già fatto caso, ma “arte” e “artigianato” hanno la stessa radice etimologica. Quindi, per fare arte fatta bene, serve tanto, tanto impegno!

Di rimando, è chiaro che anche leggere le storie degli altri (soprattutto autori self), ci permette di migliorare la nostra vita. Ci permette di ampliare il nostro bagaglio culturale, di guardare al mondo con altri occhi, di vivere emozioni che, magari, la nostra routine quotidiana ci nega.

Le storie sono uno strumento fantastico! Sia che tu voglia vendere i tuoi libri, sia che tu voglia promuovere una causa sociale, sia che tu voglia far sognare gli altri, o insegnare loro qualcosa, sia che tu voglia guarire il prossimo, o riflettere su ciò che tu hai dentro. Perché scrivere è anche un atto di introspezione e riflessione.

E, allora, quando senti di stare lì per perdere la tua motivazione nello scrivere (o leggere) storie e impegnarti in questa nobile arte, rileggiti questo articolo. Di motivi per continuare a scrivere (e leggere) ne hai a bizzeffe. E devi farlo, se ami farlo, sia per te che per gli altri…

Leggete e scrivete.

Un abbraccio.

… a mia figlia Miriam con infinito amore…vito ditaranto

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