“Questo è il mondo di uomini fatto di uomini pronti a rincorrere il vento”
Leggendo il titolo di quest’opera mi è venuto in mente un disco magnifico di Enrico Ruggieri, “La giostra della memoria” appunto. Le due canzoni del vinile che mi hanno accompagnato per tutta la durata della lettura di quest’opera sono: “La giostra della memoria” e “Polvere”.
“…Non mi addormentavo
se non avevo certe favole fantastiche.
E la mattina dopo
trovavo il mondo ancora mio;
per poco….
…Non ci sono limiti
per parlare agli angeli:
qualcuno ascolta…”
(La giostra della memoria-E.Ruggieri)
“…Polvere, troppi ricordi,
è meglio esser sordi
e forse è già tardi per togliere la…
Polvere dagli ingranaggi,
dai volti dei saggi
coi pochi vantaggi che la mia condizione mi dà….”
(Polvere- E.Ruggieri)
La “Polvere” che ci portiamo dentro altro non è che “La giostra delle memorie” che fa girare la vita degli uomini e che fa girare la vita stessa di Guido Durini protagonista di questo romanzo dal contenuto altamente complesso che scava nell’animo del lettore attravero il suo protagonista.
La narrazione intreccia in maniera magistrale destino, karma e peccato. In passato spesso mi chiedevo che relazione ci fosse tra destino, karma e peccato e che ruolo giocassero nelle vicende della Vita. Ho dedicato molto tempo a riflettere su questo tema. Il Karma è alla base delle vicende umane di Guido. Il Destino ed il Peccato sono solo due aspetti del Karma. Siete pronti, per gettarvi nella lettura di questo racconto? Allacciate le cinture!
Così come il destino, Guido Durini, ogni volta che ha un pensiero crea una certa realtà. Ovviamente il destino e il pensiero lo rendono responsabile delle sue stesse creazioni. Nello spazio-tempo il protagonista vive emotivamente i suoi pensieri per farne appunto esperienza vivendo il cosiddetto Karma. Ma realmente in cosa consiste il Karma del protagonista? In sostanza, il karma, nel romanzo, così come nella nostra vita non è altro che ciò che noi stessi manifestiamo a seconda dei pensieri che abbiamo. La stessa vita è karma. La stessa vita di Guido è Karma.
L’opera in definitiva è un thriller psicologico, caratterizzato da una finissima descrizione dei personaggi. L’allegoria della giostra della memoria è raffigurata dalla descrizione di personaggi in equilibrio instabile su una ruota che gira, la ruota della vita. Molti credono e sono convinti di poter fare a meno di quanto è stato già prodotto nella storia della vita dalle immagini prodotte dalla mente, pensando di porre sulla tabula rasa di un ipotetico “Grado Zero”, spinti dalla “necessità” di reinventare qualcosa di nuovo o una novità assoluta, cadendo spesso in errore; niente di più insipida sterilità di una vita insignificante, nessuno può ignorare totalmente il passato o far finta che non esista ciò che fonda l’evoluzione iconologica della rappresentazione, ossia il linguaggio grafico-visivo dell’inconscio che il protagonista comprenderà solo dopo essere entrato in coma dopo un tragico incidente automobilistico. La fantasia ora divverà realtà e Guido potrà “immaginare” il mondo come un percorso nuovo, una nuova opportunità, una nuova presa di coscienza, un luogo popolato di “forme-idee” risalite dal profondo della memoria storica, depositate fin giù a strati, nell’oscuro e infinito inconscio, come mezzo d’espressione più arcaicaico dell’uomo e quindi per questo soggetto alla costante e inarrestabile trasformazione. Una trasformazione che porterà il protagonista a toccare con mano eventi reali e pericolosi nella ossessiva ricerca di scoprire il “mostro di Firenze”. Tale percorso ha inciso così profondamente il mio immaginario al punto da indurmi a creare immagini di chiaro contenuto simbolico in maniera del tutto inconscia.
Noi tutti conserviamo l’eredità di un lungo, tormentato, nel nostro cuore e nel nostro passato, nascosto e smarrito nei cassetti più nascosti della nostra memoria. Dunque se in noi domina la “memoria delle immagini”, più o meno consapevole del peso del proprio fardello, allora si deve affermare che il soggetto “zingaro”, come io oseri chiamare il protagonista di questo romanzo è penetrato con tutta la sua forza, con tutta la sua energia emblematica destinata a tradursi icona e quindi “items” dal punto di vista anche dell’insegnamento, nell’universo collettivo dell’immaginazione di eventi che sono descritti in maniera particolareggiata, tanto da indurre il lettore in un esperienza da ricordare come se fosse stata realmente vissuta da chi legge.
Il libro mi è piaciuto tantissimo. Faccio i miei più sinceri complimenti all’autrice.
La trama è complessa ma perfettamente concatenata, e ogni singolo personaggio si imprime nella memoria per un particolare seppur minimo e poi torna, a sorpresa, dopo tante pagine, perfettamente riconoscibile, come un attore uscito di scena che avesse atteso nel camerino, con il suo carattere e la sua insostituibile funzione. La trama è ben congegniata, lasciando nel dubbio il lettore sulla verità finale, che verrà svelata sol nel finale.
Lo stile della scrittura garantisce una lettura piacevole. Si tratta di un libro scritto molto bene.
Il ritmo della narrazione non risulta per niente noioso.
La lettura è stata per me un ostinata presenza, intollerabile realtà, interminabile provocazione, ineccepibile alternatività, scomoda, inquietante, demoniaca. Il protagonista è stato un eterno violentatore di tutti i miei pensieri, ma…Nei sogni… Sublime.
Così come sublimi sono i sobbalzi spazio-temporali che l’autrice crea in maniera ineccepibile e che rendono la narrazione stessa più interessante.
Leggendo questo libro vi ritroverete sicuramente dentro un sogno, il Sogno della Coscienza. Sarà come essere dentro una Proiezione Olografica, la proiezione della Coscienza.
Vi ritroverete dentro una Realtà Virtuale, un immenso videogame. Comunque e in definitiva vale la pena leggere questo libro, che vi porterà a riscoprire, attraverso le emozioni del protagonista, le vostre emozioni più intime. Un ottimo libro, da non perdere assolutamente.
…a mia figlia Miriam con infinito amore…vito ditaranto.
BUONA LETTURA.