Dobbiamo essere sempre preparati alle sorprese del tempo.
Non vi è luogo, andiamo avanti e indietro, e non vi è luogo. (Sant’Agostino)
Ho incontrato un uomo in grado di prendere il destino per il bavero e costringerlo al suo volere. Finché, un giorno… Ma di questo si può parlare solo narrandone la storia. Era il mese di marzo. L’inverno si preparava a uscire di scena. Non ne ero ancora consapevole, ma la stessa cosa stava succedendo anche a me. Quel giorno compivo quarantadue anni.
“Ultima birra al Curlies Bar”, è un romanzo che lascia senza parole, perso tra magia e amicizia, un romanzo fatto di sguardi.
Il protagonista, Gabriel Estevan, è un uomo che non è a suo agio in questo mondo. Uno stimato direttore d’orchestra che nel giorno del suo quarantaduesimo compleanno lascia improvvisamente il suo lavoro. Gabriel è un uomo senza mondo, un osservatore dallo sguardo puro, ma non ingenuo.
Gabriel lascierà il suo mondo e si troverà a gestire una serie di eventi che provengono dal passato e che lo porteranno fino in India, alla ricerca di Maurizio, un amico scomparso.
Ma prima che questo accada, Gabriel dovrà cercare le risposte a mille domande e, in un bar, beve un’ultima birra in onore di un’amicizia vera, che ha imparato cosa voglia dire rispettare le scelte dell’altro anche quando non le si comprendono del tutto.
Un racconto toccante, in grado di far comprendere più a fondo valori come l’amicizia, l’amore e il vero coraggio (che è di chi farebbe di tutto per il bene degli altri). Inoltre mi ha commosso con un finale inaspettato, meraviglioso e profondo.
Trovo che il libro sia in tutti i suoi passi ricco di intensità e sentimenti molto forti, rafforzati da una scrittura molto ricercata per alcuni versi, che rimane scorrevole e piacevole fin dall’inizio.. Un romanzo ricco di sensazioni, con una storia costruita molto solidamente su questi fattori, appassionante e ben strutturata, con dei personaggi ben inseriti nella trama. Storia di un’amicizia, che con il passare del tempo, nonostante il destino beffardo, si rinsalda e fortifica davanti ad ogni avversità della vita. Un libro che contiene un messaggio molto forte e intenso rivolto a chi sente di avere una stella su cui è scritto il proprio destino.
Un romanzo intrigante per la trama ben articolata e interessante che si sviluppa seguendo un ritmo narrativo che mantiene un tono sostenuto; i personaggi sono tanti ma come attori in uno spettacolo teatrale, entrano ed escono dalla scena dando il loro contributo alle vicende, rendendole più ricche e complesse. L’autore è stato in grado di conferire di volta in volta atmosfere precise ai differenti momenti narrativi. In maniera abile e suggestiva sono stati introdotti molti riferimenti musicali. Un libro in cui la musica e le sue espressioni hanno un ruolo centrale e determinante. Ho assaporato l’esoticità di Gabriel in India, con una descrizione a dir poco magnifica.
La narrazione anche se appare triste e malinconica innalza il lettore a uno stadio superiore operando ciò che io chiamo “Il Risveglio dell’anima”, spronando chi legge a migliorarsi elevando il valore dei sentimenti che sono il motore dell’universo.
Il romanzo, si legge con partecipazione emotiva immergendosi completamente nella narrazione.
La vita e il suo cammino sono sempre disseminati di segnali.
La vita è davvero generosa con chi vive la propria Leggenda Personale.
Un libro ben scritto e che non delude. Una lettura piacevole.
“Un addio non detto non può essere la fine”, Charles Bukowski.
Ora “Sorridi”. E quando avrai un momento di smarrimento o indecisione, fermati, aspetta e senti il tuo cuore.
…a mia figlia Miriam con infinito amore…vito ditaranto.