Sulla spiaggia di Andora, dov’è in vacanza con i figli, Claudia fa amicizia con Valeria. Tra una chiacchiera e l’altra le confida di quella volta che decise d’aprire una merceria. Una socia inaffidabile, le resistenze della famiglia del marito Marco (che, dopo le prime perplessità, l’aveva invece sostenuta convintamente), i timori nell’allestire il negozio senza alcuna esperienza erano state solo alcune delle difficoltà affrontate. Nei ricordi poi, a incarnare le più comuni debolezze umane, sfila una particolare e variopinta galleria di clienti con cui Claudia si era scoperta – talvolta suo malgrado – coinvolta emotivamente
“Quella volta che decisi di aprire un negozio” è stata una piacevole scoperta. Il testo scorre fluido per il lettore che riesce a immedesimarsi nel desiderio e nella sfida che la protagonista lancia a se stessa e a tutti quelli che la conoscono; questa sua incrollabile volontà di arrivare in meta, di aprire un negozio, sono sotto gli occhi fin dal titolo: quella volta che DECISI di aprire un negozio.
Non è un vezzo, non è un colpo di testa, è una decisione che si fa strada dentro e ha il bisogno quasi fisico di avverarsi. Come un riscatto di se stessi, come a dire “ se voglio, posso, se mi impegno, posso; se ci credo, posso.”
La strada è tutta in salita, i momenti di sconforti non mancano ma anche questo fa parte della vita.
E alla fine arriva il sogno, conquistato “strappando” ogni scalino che porta in alto.
Ma la scrittrice non si ferma certo qui.
Cos’è in definitiva il negozio della protagonista?
È una piazza, un palcoscenico, un luogo di incontro di tante storie tutte diverse. È un arcobaleno di emozioni e situazioni che ogni giorno arrivano alzando la saracinesca. È l’occasione che ci fa capire che non siamo soli; mentre noi affrontiamo le nostre difficoltà non bisogna dimenticarci che ognuno lotta contro le proprie. Il libro scava in molteplici aspetti del mondo femminile: l’amicizia, il matrimonio, l’amore, la maternità, la malattia.
Tutto viene raccontato con delicatezza e rispetto, senza esagerazioni o prese di posizione eccessive. L’autrice distribuisce con accuratezza profondità e leggerezza, serietà e ironia, regalandoci un romanzo bilanciato, scorrevole, intenso senza essere pesante.
Sullo sfondo di questo turbinìo di personaggi c’è Lei, l’amata città di Genova e pare di sentirlo il profumo del mare e del pesto…