“La via che gli uomini seguono presagisce una fine sicura se essi vi perseverano, ma, modificando quella via, anche la fine deve cambiare.”
“Canto di Natale” di Charles Dickens
Un paesaggio innevato in perfetto stile natalizio fa da sfondo a questa dolce storia. Un ragazzo che ama i libri da sempre, bibliotecario preciso e anima buona.
Un ragazzino indisponente e pigro che sembra non amare niente al di fuori di se stesso.
Le loro vite si incrociano e i loro destini si scontrano. La mitezza dell’uno sembra dover soccombere alla strafottenza dell’altro. Tuttavia non è mai come sembra.
Philip e Jacopo si ritroveranno ai ferri corti e davanti a un vicolo chiuso fino a che la magia del Natale non crea il miracolo che tutti si aspettano.
E la magia, non è altro che la realtà rivelata al momento giusto, carica di sorprese e di dolcezza.
Jacopo, ragazzo ribelle e annoiato, vedrà in Philip un nemico prima e un caro amico poi. Non per pietà, ma per pura ammirazione, per vero e autentico affetto. Poiché il bene che una persona mette in ogni gesto, in ogni parola e in ogni pensiero si trasforma in un sentimento ampiamente condivisibile. L’esempio, più delle parole, è in grado di dare il giusto insegnamento e Jacopo lo coglie solo perché è predisposto a vederlo. La sua ribellione è, alla fine, una ricerca di amore. Un amore che gli è stato negato da chi era preposto a inondarlo di un sentimento che non ha prezzo, non chiede dazio… solo se è sincero.
Philip ha visto questa scintilla e, supportato dal nonno del ragazzo, riuscirà in un compito che in molti hanno fallito.
Una storia di amicizia, di rispetto e di crescita che Pedrini consegna al lettore con la stessa delicatezza che imbianca il paesaggio di quel paese ai piedi del Canada.
Un messaggio che in molti dovrebbero imparare e mettere in pratica: l’amore è sempre presente nella nostra vita, non sempre nella forma che noi volgiamo, ma se siamo aperti al prossimo, mai ne sentiremmo la mancanza.