“La nascita imperfetta delle cose” di Guido Tonelli, Bur Rizzoli. A cura di Corrado Leoni

 

Guido Tonelli è riuscito a narrare nel suo libro fatti e accadimenti del mondo della fisica, a partire dagli anni novanta, con una semplicità  e precisione da esser coinvolti come in un libro di fantascienza. Conferma la validità del metodo Galilei che parte dalla sperimentazione dei fatti e dalla loro conferma per affermare  e riassumere la conoscenza di secoli in poche parole: “All’inizio pensavamo che tutto ruotasse intorno al nostro pianeta; poi e con molta fatica abbiamo ammesso il Sole al centro del mondo. E quando ci siamo accorti che il nostro sole è una stella secondaria di una galassia anonima una delle tante, forse miliardi, che popolano il nostro universo, ci era comunque rimasta la consolazione di vivere in un universo  unico e speciale, nato da un evento irrepetibile chiamato Big Bang.

  Ora la teoria dei multi versi sembra toglierci anche queste ultime certezze!”

Porta per mano il lettore nei meandri della fisica sperimentale più avanzata fino alla scoperta del bosone di Higgs attraverso la narrazione della quotidianità: le ipotesi su teorie e la costruzione di componenti di LHC si scambiano sui tovaglioli della caffetteria del CERN, il fallimento più eclatante dell’acceleratore è causato da un difetto nella saldatura dell’involucro di un elettromagnete, quando si entra nell’ascensore per raggiungere a cento metri di profondità il circuito di ventisette km formato da tutte le componenti dell’acceleratore Lhc si possono osservare le mucche pascolare nei prati circostanti: in tutta questa quotidianità 2400 dipendenti del CERN con la collaborazione di migliaia di giovani studenti, intenti a raccogliere dati e ad elaborarli, lavorano in vari gruppi tutti protesi allo studio della fisica e dei suoi sviluppi, che risultano dai dati forniti a miliardi dall’acceleratore più potente al mondo. Due gruppi di ricercatori Atlas guidato da Fabiola Gianotti e Cms guidato da Guido Tonelli lavorano separatamente per giungere alla scoperta della particella, denominata di Higgs da uno dei due suoi teorizzatori Francois Englert e Peter Higgs designati premi Nobel per la fisica, dopo che i due gruppi di ricerca hanno stabilito, verificato la particella definita bosone di Higgs. Secondo la teoria essa ha distribuito massa a tutte le altre particelle facendo prevalere la materia rispetto alla contro materia. La narrazione riesce a combinare il racconto dello scorrere della realtà quotidiana con l’iter di ricerche durato più di vent’anni per giungere alla dimostrazione dell’esistenza di questa particella, la cui importanza è paragonabile alle più grandi scoperte della fisica. Guido Tonelli intreccia la descrizione scientifica con la costruzione di LHC, composto da tonnellate di vari materiali, all’interno della quotidianità della vita personale:  con Luciana, compagna di vita con cui ha due figli e nipoti, la morte del padre, le cene con gli amici, la partecipazione a conferenze ed in particolare l’entusiasmo e la spinta collaborativa con i giovani che da tutto il mondo vengono al CERN per imparare e dare il proprio contributo tanto da definire l’insieme “una società dinamica”. Lucida la sua analisi su costi e benefici nel motivare tanto impegno di energie umane e di denaro che ammonta a miliardi di dollari in più di venti anni di ricerca, che quantificati rispetto a tutta la popolazione mondiale vengono a valere un centesimo per abitante, di fronte a scoperte già effettuate, di cui godiamo tutti i giorni con internet e soprattutto in ambito medico e che sono offerte gratuitamente al mondo, perché su queste scoperte non vi sono royalty, essendo frutto di un’istituzione pubblica finanziata da numerosi paesi. Si augura che l’Europa non si lasci togliere la superemazia ottenuta durante la ricerca e scoperta del bosone di Higgs neppure dall’agguerrita Cina, che ha intenzione di investire in questa scoperta innumerevoli miliardi di dollari e lancia un appello ai suoi giovani allievi perché le competenze acquisite siano un alimento continuo al loro entusiasmo verso la ricerca.

Un libro che si legge come un romanzo, ma che nutre come il cibo della sapienza e della saggezza.

Corrado Leoni

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