Castelli
Leonida Notta, ma che avrebbe sempre voluto chiamarsi Lio è l’eccentrico protagonista di un romanzo che definirei quasi un labirinto in cui spesso mi sono persa e dalla quale mi sono sentita trasportata fino alla fine, dal fiume in piena delle parole di una bravissima scrittrice quasi ipnotica col suo stile.
Lio, lascia Milano e il suo posto di pubblicista per trasferirsi a Castelli dove vive il padre.
Accetta dopo un periodo un po’ incerto di “ ideare cruciverba” per il Grillo Enigmistico, in realtà la sua più grande ambizione è realizzarsi come fumettista e l’occasione giusta giunge proprio durante una pausa di lavoro.
Incontra Samuele Gareffi, collabora anche lui per il giornale, un incontro un po’ insolito, svenuto davanti ad un cartellone pubblicitario in cui è rappresentata una donna bionda col collo tagliato.
Una scena bizzarra … sarà la chiave di lettura fondamentale.
Samuele un po’ goffo, un bambino cresciuto solo nell’altezza, inizia a raccontare proprio a Lio aneddoti della sua vita, dell’infanzia e dell’adolescenza, con minuziosi dettagli, anche intimi e descrizioni di luoghi e persone, come se fossero amici da sempre.
Nasce così un amicizia particolare, confessioni tra realtà e fantasie.
Lio metterà nero su bianco, con un vero fumetto tutto quello che Sam gli racconta, ignaro quest’ultimo del progetto segreto di Lio.
In realtà la loro amicizia sarà più di un fumetto, Lio metterà a nudo la sua vita, il suo rapporto con Melania, sarà vittima e carnefice, pur di ottenere un posto alla Magnus, pur di vedere in vita il suo fumetto, ovvero suo e di Sam.
Ci sarà un prezzo da pagare e solo alla fine, riuscirà a trovare la chiave di lettura.
“Nessuno di noi è un santo, Lio.
Cerchiamo disperatamente di essere perfetti, ma è più facile portare alla perfezione un fumetto o qualsiasi altra cosa che stia fuori di noi, che noi stessi”
Come ho anticipato, il romanzo di Vanessa Sacco, mi ha condotto in un vero e proprio labirinto, in alcuni punti un po’ prolissa, ma impeccabile nella descrizione dei luoghi e dei personaggi con cura e minuziosità dei dettagli.
Alla fine, la strada per uscire dal labirinto si farà meno tortuosa e tutto ha un suo perché, le risposte ai dubbi e alle domande iniziali.
Non aggiungo altro, se vi ho incuriosito, vi invito a leggere un romanzo molto particolare dai toni teatrali, poetici, ironici.
Un grande specchio su chi siamo, cosa vogliamo anche se non sempre è facile ammetterlo, su ciò che realmente decidiamo di essere, ricordando a noi stessi che per essere felici è necessario avere coraggio…sempre.
Buona lettura
Ilaria Grossi per Les fleurs du mal blog letterario