Il mondo post moderno, desidera fortemente che, l’uomo, in particolare l’uomo occidentale, veda se stesso integrato in un più ampio sistema che lo incorpori e al tempo stesso lo trascenda. Si tratta di ricevere un nuovo dono, quello della saggezza sistemica.
Cos’è la saggezza sistemica?
Si tratta di una percezione in grado di farci contemplare un orizzonte più vasto, in cui noi siamo una piccola componente di un complesso e raffinato sistema cibernetico naturale che tende all’equilibrio omeostatico di tutte le sue parti e dove queste componenti, dipendono per la propria sopravvivenza, le une dalle altre. Concependo il mondo in questo modo è logico che, se le componenti di questo organismo entrano in conflitto tra di loro, il risultato non potrà non essere quello della morte del sistema totale. Per questo esso va trattato con responsabilità ed amore. Per saggezza si intende:.
“la conoscenza del più vasto sistema interattivo, quel sistema che, se è disturbato, genera con ogni probabilità, curve di variazione esponenziale…l’amore può sopravvivere solo se la saggezza ( cioè la capacità di sentire o di riconoscere la realtà circuitale) sa parlare con voce efficace”
L’amore implica una disponibilità a rapportarsi nel modo in cui la saggezza riconosce come la struttura fondamentale della creatura. Speciali esperienze come la perdita del sé, il desiderio di fondersi in un unico corpo, sono basate su un’accurata percezione della natura sistemica di particolari relazioni. La saggezza sostiene l’amore attraverso il riconoscimento del tipo di mondo in cui quel tipo di amore è la più fondamentale esperienza.
La saggezza, comunque, differisce dall’amore nel senso che, nell’amore le computazioni della relazione possono rimanere inconsce, risuonando nella coscienza solo sotto forma di emozioni. La saggezza, invece, richiede non solo il riconoscimento della circolarità, ma richiede un riconoscimento cosciente radicato nell’esperienza.
I percorsi che alcuni filosofi hanno indicato come una via verso la crescita della saggezza, includono l’amore (l’amore verso i sistemi naturali), le arti e la religione e tutti agiscono in modi differenti e a differenti livelli. La società contemporanea include molti modi istituzionalizzati di funzionamento parziale delle persone, ovvero di negazione del processo primario, separando il corpo dalla mente, l’emozione dalla ragione. Poiché i nostri attuali sistemi cognitivi enfatizzano solo le parti, essi rafforzano le parti stesse, il meta-messaggio sottinteso si riassume nella convinzione che queste divisioni sono appropriate.
La saggezza dunque non è solo un’esperienza, la saggezza è la conclusione di un processo multistratificato di cognizione a tutti i livelli della mente e questo è li motivo per cui le tradizioni spirituali sono così sovente contrassegnate da paradossi dell’esperienza di dissonanza tra livelli che devono essere trascesi. La saggezza, come riconoscimento della natura del sistema creato attraverso la partecipazione, è l’equivalente della autocoscienza sistemica.
Quando gli esseri umani si riconoscono come parti della mente, piuttosto che quali singoli individui, essi hanno raggiunto la saggezza.
Questa considerazione evoca un intero spettro di tradizioni artistiche e religiose, chiamando in causa personaggi dotati di saggezza sistemica quali Gesù, Buddha e Pitagora. La saggezza si avvicina così all’area del sacro.