Sono una grande ammiratrice di questa scrittrice, che scoprii per caso con la sua duologia Un cielo pieno di stelle, di cui mi aveva colpita la copertina in bianco e nero dall’immagine sognante.
Lo premetto, conosco bene lo stile della scrittrice e ho letto tutti i suoi lavori, che sono molti. Tuttavia, ogni volta Vera Demes riesce a sorprendermi. Ci sono state sue storie che hanno avuto bisogno di decantare, in me, come esplosioni con cui è necessario lasciar depositare le polveri a terra prima di vedere chiaramente. Altre che ti trascinano via, come questa, dove tutto ti entra dentro in profondità da subito e non c’è bisogno di riflettere sulle emozioni, sul messaggio.
Amo le storie corali, le storie familiari, le epopee, gli intrecci tra tanti personaggi: non mi spaventano, come invece talvolta intimoriscono lettori più deboli, credo di essermi fatta le ossa in tal senso come accanita divoratrice di Fantasy.
Le tre sorelle Corvini, protagoniste della storia, sono la sintesi perfetta di tre diverse personalità e differenti modi di vedere il mondo e vivere la vita e, al tempo stesso, sono così reali che sembra di averle davanti agli occhi. Anche nella mia famiglia siamo in tre e siamo tutti e tre profondamente diversi, pur essendo nati dagli stessi genitori, nutriti dagli stessi cibi, respirato la stessa aria, educate con gli stessi insegnamenti. Diversi eppure accomunati da qualcosa che lega tutti gli appartenenti di uno stesso nucleo familiare: le radici. Le tradizioni. Ovunque si possa andare, le nostre radici saranno sempre quelle e le condividiamo coi nostri fratelli e con le nostre sorelle, anche se le nostre vite potranno essere molto diverse, potranno portare qualcuno di noi all’altro capo del mondo e qualcuno a non spostarsi mai dalla propria città o addirittura a restare nella stessa casa.
Alcyone, Elettra e Maia, sono tre sorelle diverse ma legate da un forte sentimento fraterno, ognuna affronta la vita a modo suo e, dopo la morte improvvisa dell’amato padre, devono fare i conti con una realtà inaspettata, con segreti di famiglia e con l’amore che arriva da dove meno te l’aspetti, anche quando l’hai sempre avuto davanti agli occhi.
È stato affascinante leggere la storia di queste tre giovani donne ed è stato intenso anche scoprire la figura del padre, quando il genitore, come accade per tutte le figlie, smette di apparire invincibile e perfetto e appare per quello che è: umano, profondamente umano, coi suoi pregi, i suoi difetti, i suoi segreti.
Mi ha commossa la figura di Diana, di cui non dirò niente per non svelare troppo della trama e mi ha intenerita quella di zia Cornelia, il collante della famiglia, che ai suoi tempi aveva rinunciato alla propria vita per dedicarsi a quella del fratello vedovo con tre figlie da crescere. È vero, spesso nelle famiglie c’è qualcuno che si assume un ruolo di sacrificio, un qualcuno che dev’esserci, che dev’essere forte, anche per gli altri. Ma non è giusto, la vita appartiene a chi la vive, come anche Elettra, la più intensa, a mio avviso, delle tre sorelle, dovrà capire per poter dare una opportunità alla felicità.
Tutte le protagoniste sono, pur essendo ben caratterizzate nella loro unicità, anche multisfaccettate, quando pensi di averle capite ti spiazzano col loro bagaglio emotivo di pensieri, paure, ripensamenti, prese di coscienza, bugie. Sono persone, non personaggi. Sono vere, come siamo noi. Pur avendo, appunto, un grosso bagaglio da lettrice fantasy, non ho mai amato i personaggi fissi delle fiabe: il buono sino al midollo e il malvagio al cento per cento, perché non sono reali, in ognuno di noi ci sarà sempre una mescolanza del tutto e solo la nostra coscienza, il nostro scegliere come comportarci davanti agli eventi, classifica ciò che siamo. Sono le nostre scelte. Ho odiato alcune scelte di Maia, la piccola di casa, che mente a sé stessa. Ho odiato l’incapacità di Ally di essere, talvolta, forte anche senza un uomo a fianco. Ho odiato la scelta altruistica di Elettra. Ma più di tutto, le ho amate, coi loro difetti, soprattutto con le loro paure.
Gli uomini che gravitano attorno a queste figure sono anch’essi veri, multisfaccettati. Da inguaribile romantica, non ho potuto non amare Francesco dalla prima pagina, quando la scrittrice ce lo presenta nel suo mestiere di vigile del Fuoco. È il ragazzo più semplice, meno colto, eppure il più saggio perché sa quello che vuole e sa che cosa può renderlo felice, al contrario degli altri che sono più problematici, ma tutti, dal primo all’ultimo, estremamente affascinanti.
La figura maschile più intensa, però, è quella del padre, che noi conosciamo solo attraverso i ricordi e i segreti che verranno svelati.
Ho letto questo libro in un giorno, perdendo ore di sonno, quando un romanzo prende a tal punto è perché ci ha risucchiati dentro. È un libro intenso e ti fa sentire i sentimenti sotto pelle, penso che la scrittrice abbia messo dentro molto di sé, credo che ci abbia permesso di dare una sbirciata dalla finestra di casa sua e, quando uno scrittore ci regala una vista sulla sua anima, è davvero uno scrittore con la maiuscola, che non teme, che non lesina, che non mente. Amo moltissimo la scrittura di Isabel Allende e le sue storie di famiglia e in questo libro della Demes ho ritrovato quella magia di quando ho tra le mani un romanzo della grande scrittrice cilena.
La scrittura è profonda e armoniosa, la forma ottima. La prosa della Demes è poetica e i suoi dialoghi molto incisivi. Le riflessioni sulla vita, sulla Natura, ti entrano dentro. La psicologia dei personaggi è ben delineata.
Lo consiglio a tutti: a chi ama la buona narrativa, le storie di famiglia, i segreti che si possono celare anche alle persone che ami di più, a chi crede nell’amore e a chi non ci crede abbastanza.
Un ottimo lavoro, davvero.
Altre opere della stessa autrice (dal più recente):
Andante con moto
Natale, bacche rosse e piccoli imprevisti amorosi (racconti brevi)
Un cielo pieno di stelle (parte I e II)
L’Impossibile
L’incantatrice di serpenti
L’autunno dentro
L’autunno dentro
Il mondo coi tuoi occhi
Il colore dell’alba
Il perfetto angelo custode
Molto lontano da qui
La nebbia le torte il ricordo