Un po’ di tempo fa, Eliana Ciccopiedi, autrice del romanzo “E se” mi fece conoscere la storia di Leonardo ed Elena.
Elena è un architetto, vive a Milano e nella vita è una wedding planner e ha un debole per Leonardo, attore di un musical, lo insegue praticamente in tutte le sue tournèe.
Durante un viaggio in treno destinazione Toscana, l’incontro con il suo amato e venerato attore.
Inizia così “E se”.
Una storia di coincidenze, attese e di “e se” e di come, non solo gli attori sono quelli che indossano le maschere, spesso ci si nasconde dietro una maschera per paura di apparire come realmente siamo.
“Tra tutti i miei e se ..questo è l’unico che non riesco ad accettare, io vorrei stare con te..se non per sempre perché tu non ci credi, per tanto ma tanto tempo ancora”
“Fingiamo che sia per sempre” è il sequel.
E’ una storia nella storia, è la storia di Leonardo ed Elena che intreccia parallelamente la storia di Luca ed Emma. Non nego che ho seguito la storia di Leo ed Elena con più ansia perché una parte di me era sicuramente più coinvolta ed ero curiosa di scoprire la loro evoluzione nel flusso narrativo, i cambiamenti, la solidità del loro legame, forte, diretto,vero. Elena è cresciuta come donna, direi meno acerba, sempre tenace e testarda nelle sue scelte, pur cadendo nell’insicurezza del futuro per paura di soffrire o far soffrire una persona a lei tanto vicina. Preferisce fare un passo indietro e rinunciare senza davvero sentire i reali sentimenti di Leonardo, sin dall’inizio più sicuro e consapevole di ciò che prova.
Seguire le due storie mi ha permesso di rivivere ricordi passati, momenti indimenticabili tra Elena e Leo tra Milano, Firenze, Bologna e Verona.
Ad un certo punto, ti chiedi dove inizia la finzione e finisce la realtà?
Quando la realtà lascia davvero spazio alla finzione?
Ci sono persone che si incrociano come treni alla stazione. Alcune aspettano la coincidenza, altre passano così in fretta da non lasciare alcun segno nella tua vita. Ci sono persone che per uno strano gioco del destino, non importa quanto tempo, sono capaci di lasciare segni indelibili.
“ Noi siamo quello che siamo, ma spesso finiamo col diventare quello che le persone più vicine a noi pensano di vedere di noi”
Queste parole mi hanno fatto tanto riflettere e mi sono chiesta come le persone ci guardano davvero, se con filtri o senza filtri.
Siamo sempre sinceri o indossiamo una maschera per ogni occasione?
Quando sono arrivata alla fine del romanzo, non nego che il “ Fingiamo sia per sempre” mi ha lasciato un sapore dolce amaro, sapeva di addio ma anche di lasciare tutto lì, fermo e cristalizzato, in quel momento perfetto. Ed è proprio in quel preciso momento che voglio ricordarmi di Leonardo ed Elena, come
“ Due destini che si uniscono stretti in un istante solo”
Tiromancino
Lo stile di Eliana Ciccopiedi è sicuramente maturato, più sicuro e deciso, riesce ad essere ironico e al tempo stesso sinceramente vero e profondo, attraverso la storia di due anime legate da un invisibile fil rouge che neppure la finzione riuscirà a spezzare.
Quando scrivo una recensione, chiudo gli occhi per un attimo dando voce alle emozioni e se Leonardo ed Elena sono stati capaci di emozionare ancora e forse di più, significa che la scrittrice è stata in grado di trasmettere tutto il suo amore per questa storia e i suoi protagonisti a chi legge toccando le giuste corde. Non è stato semplice dire addio a Leonardo ed Elena ma l’ho fatto con gran sorriso.
Buona Lettura
Ilaria Grossi per Les Fleurs du mal blog letterario