“Sei come un cristallo,Ivan, sei elegante e trasparente come un cristallo, gli diceva suo padre da tutta la vita. E’ troppo facile vedere tutti i tuoi punti deboli, non sai mascherarli. Basta che arrivi un soffio di vento più forte che cadi e ti rompi”
Dopo la morte del padre, risuonano prepotenti queste parole nella mente di Ivan Ferrari, figlio viziato e annoiato.
Un “sono fiero di te” avrebbe lasciato un vuoto dal sapore differente e invece solo una vita passata a criticare o a guardare dall’alto di un piedistallo, una presenza che era già assenza.
Ora tocca ad Ivan dirigere l’Impero di famiglia e non far crollare il castello in cui è cresciuto, sotto lo sguardo severo della sorella e gli occhi di speranza della mamma.
Un incontro anzi uno scontro con Chiara De Angelis, ipnotizza la mente di entrambi. Lui biondo, ricco e con una macchina da aristocratico, lei figlia di un tipografo, ribelle e mamma, non nasconde la sua antipatia e diffidenza nei confronti di chi è nato ricco e viziato.
Ivan non è un protagonista che desta antipatie, pur consapevole della sua posizione privilegiata e senza sacrifici, ha voglia di apprezzare la bellezza delle piccole cose.
Con Chiara, assapora una vita fatta di famiglia, una casa semplice e colorata, un amore da cui tornare, il profumo delle cose genuine che sanno di vita vera.
Ivan ha voglia di lasciarsi andare e lo si può leggere nei suoi occhi limpidi, la voglia soprattutto di riscattare un passato fatto solo di feste con amici annoiati e vita facile.
Non cela del tutto le sue insicurezze, ciò lo porterà a “nascondere” per paura di perdere quel che di bello si è creato con Chiara, una storia solo in apparenza semplice, perché la loro è una passione inaspettata, unica e sulla quale troppi occhi sono pronti a spezzare il loro incantesimo d’amore.
Chiara si nasconde dietro una corazza, un passato da ribelle e un incidente che non porta via i sensi di colpa e demoni come quello dell’anoressia, pronti a schiacciarla con il loro peso.
Ivan e Chiara sono davvero fragili come cristallo?
Insieme emanano una grande luce, nonostante le fragilità del loro animo.
Scontrarsi significherebbe ferirsi e scheggiare l’anima in mille pezzi.
La vita però scopre le sue carte inaspettatamente, lo scontro è inevitabile.
Quanto siamo disposti a lottare e andare avanti, consapevoli dei nostri limiti e delle nostre debolezze?
Quando ho deciso di leggere “la dura fragilità del cristallo” non nego che il titolo mi ha decisamente colpito, la trama potrebbe sembrare una storia già letta e invece come una matrioska al suo interno si incastrano tematiche molto delicate, come la depressione post incidente e l’anoressia, la dipendenza da droghe. Non aggiungo altro, lascerò a voi scoprire il tutto.
Con uno stile incalzante, diretto, sincero, da non riuscire a staccarti dalla storia di Chiara e Ivan, tra le pieghe del romanzo, ho avvertito una forte empatia e profondità, attente a svelare le tante sfaccettature e contraddizioni della nostra anima.
“Un perpetuo braccio di ferro senza alcun vincitore.
Così vicini seppur così lontani nelle loro pretese”
Buona Lettura
Ilaria Grossi per Les Fleurs du mal blog letterario