Con uno stile ricercato e curato, attento ai dettagli, Elena Coppi conduce il lettore nelle pieghe del libro, distillando racconti fatti di ideali, ingiustizie, emozioni di altri tempi, suspense avvolta da gelosie e tradimenti.
Una raccolta di racconti che richiede una particolare sensibilità e attenzione al loro approccio.
Sono sincera, pur affascinata dai primi racconti, sono stata letteralmente presa e rapita dal racconto in cui si indagava sulla morte della promettente scrittrice Amy Dawson che nella realtà si chiamava Marta Garcia, con la giusta suspense, la scrittrice introduce tutti i personaggi come ipotetici assassini, non lasciando trapelare nulla fino alla fine.
L’ultimo racconto a chiusura del libro è il mio preferito, uno squarcio sincero e genuino di vita di campagna a Carpi, fatto di devozione e cura della terra, donne che intrecciano paglia e che tramandano il loro sapere e arte alle proprie figlie.
Un amore ingenuo che nasce tra rincorse nei campi verdi e che neppure la guerra riesce a fermare.
Ricordi indelebili e l’orgoglio della nipotina Elena per i suoi nonni, saranno custoditi per sempre nel suo cuore.
“Con i piedi nudi è molto più facile sognare”.
Leggere ogni racconto come se si guardasse un quadro, non fermarti all’apparenza, osserva con attenzione e la giusta sensibilità e lasciati trasportare oltre il tempo.
Questo è il mio consiglio di lettura.
Ilaria Grossi per Les Fleurs du mal blog letterario