Il Peso delle Parole di Olimpia E. Petruzzella edito DarkZone Edizioni. A cura di Ilaria Grossi

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La storia di Diana, giovane e talentuosa sceneggiatrice, originaria di Molfetta, intreccia lungo il filo narrativo altre storie, tra Roma, Londra e la sua casa d’infanzia. Vanessa, la sua amica di una vita, vive un momento poco felice e confuso, un lavoro da editor che non la soddisfa e il suo matrimonio con Damiano ormai fallito.

Logan, amico di Diana, attore egocentrico, cerca ogni modo possibile per mettere in crisi il matrimonio del famoso sceneggiatore e amico Mark con suo marito Michael.

E poi c’è Sean Prescott, ex violinista che decide dopo molti anni di ricominciare a suonare, di far entrare di nuovo la musica nella sua vita, lui così schivo con gli altri e con la sua famiglia, ha creato una corazza capace di proteggerlo da tutto e tutti.

I dialoghi tra presente e passato, tra ricordi e confessioni, delineano i vari protagonisti, ciascuno con la propria storia, il proprio carattere, paure, incomprensioni, con il proprio percorso tra alti e bassi, cadute e ricadute sino a sciogliere i nodi di un filo che procede verso il futuro, in cui ciascun personaggio troverà il suo pezzo di puzzle mancante o cercherà di capire quale sia davvero il suo posto nel mondo.

Olimpia Petruzzella ha una grande capacità descrittiva, i dialoghi sono il fulcro del romanzo e non è facile mantenere sempre alta l’attenzione di chi legge, all’inizio mi sono un po’ persa poi a metà romanzo tutto segue un cammino narrativo più nitido e intrigante.

Lo stile è preciso, diretto, molto curato, i dialoghi sono capaci di farti vivere le scene tra i protagonisti come se fossero lì con te.

Mi è piaciuta particolarmente la parte in cui Diana, si mette a nudo con i suoi pensieri attraverso ricordi non felici, ammettendo di essere stata vittima di bullismo al liceo.

Ride ancora forte, ma lo fa per non sentire il sudore freddo che le cola dietro la schiena ogni volta che qualcuno le si avvicina troppo. La sua spigliatezza, la sua disinvoltura, il suo entusiasmo…Una farsa. Finge per sembrare normale. Finge per nascondersi. Finge per farsi accettare”

Alla fine del romanzo si chiude un cerchio, si accettano i limiti, si superano gli ostacoli, debolezze e paure, si fa un passo indietro per qualcuno e si va avanti, consapevoli del “peso delle parole”, di quanto ogni singola parola ha un suo spessore, può tagliare come una lama e può guarire, quando è quella giusta, ogni ferita.

Buona lettura Ilaria Grossi per Les fleurs du mal blog letterario

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