La luna inciampa nei miei sogni
per ergersi volto nella notte.
Ogni testo è e deve rappresentare una forma di comunicazione.
Ma attenzione è comunicazione diversa da quella parlata perché l’attenzione deve ricadere non tanto sulla perfetta comprensione del codice che è il fulcro del messaggio, ma sul rumore, ossia su tutto ciò che è ridondante rispetto all’intenzione. E nella poesia alta forma di letteratura che in un certo senso si ribella all’ordine corretto e coerente del romanzo, la ridondanza e il rumore ossia tutto quello che parla delle radici non logiche di azioni, sentimenti e pensieri, diviene l’elemento principe e unico protagonista di questa forma di dialogo. Ed è un dialogo interiore che si reinventa ogni volta, senza quella fine che in ogni narrativa è doverosa.
Un romanzo ha un incipit e una conclusione.
Nella poesia invece, il concetto è aperto, e accoglie come un mare tutti i fiumi che in esso si riversano. La poesia è incompiuta proprio perché libera dai rigidi schemi mentali ogni frase, elogiando soltanto il ritmo e la sensazione che l’andatura porta con se.
Ecco perché Martinuzzi ascolta talmente tanto bene se stesso da rendersi conto che ogni nostra creazione dell’anima è incompiuta perché ogni volta , a ogni frase si ricrea, seguendo un percorso affatto lineare ma oserei dire circolare: tutto torna all’inizio e tutto al tempo stesso si manifesta in modo diverso.
Ascoltiamo dalla voce sognante della nostra Irene le fascinazioni che tale componimento ha scatenato in lei, sapendo che la rasion d’etre dell’ars poetica è proprio nelle immagini che essa suscita in noi.
Buona lettura!
Alessandra Micheli
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Sicuramente non sono le classiche poesie che ci si aspetta di leggere. In poche righe l’autore cerca di racchiudere concetti di una certa importanza.
Ogni lettore credo abbia la possibilità di interpretarle a proprio modo, seguendo i propri pensieri.
Il titolo della raccolta esprime quanto di più reale emerge dalla lettura dei componimenti poetici.
Storie incompiute.
Storie che attendono un pensiero per essere del tutto sensate.
“I perché senza pace sgranchiti nelle ultime ore del giorno diventano sogni”
Un esempio lampante di ciò che ho appena detto.
A chi di noi non capita una simile situazione?
Essere avvolti dai perché senza risposta, che verso il crepuscolo del giorno si fanno sentire più forti, più indelicati, più dolorosi.
Addormentarsi per sognare poi ciò a cui stavamo pensando.
Questo genere non piacerà a tutti, ne sono consapevole, così come credo lo sia anche l’autore stesso EMANUELE MARTINUZZI.
Ma nessun autore potrà mai piacere a tutti i lettori.
Sento di dovervi lanciare una sfida, quella di sfogliare le pagine di questo libro e lasciarsi librare non tra ciò che è scritto, ma tra ciò che si legge tra le righe del foglio, grazie all’anelito di follia che sono le STORIE INCOMPIUTE di tutti noi.
Un’estasi in comune questo mio solitario cuore,
frammentato in aurore e remoto al mondo