“Irene” di Flora Vona edito Homo Scrivens. A cura di Ilaria Grossi

60394709_1709000702731818_8466479137215741952_n.jpg

 

 

Irene è la giovane protagonista del romanzo d’esordio di Flora Vona.

La storia ci proietta nei primi anni del novecento in una Ginevra, elegante, raffinata e senza tempo. Irene è cresciuta in un’orfanotrofio, ritrovata da una giovane signora, Sara Blanc, la quale non ha mai smesso in tutti quegli anni di scrivere e chiedere sue notizie. Irene sboccia pian piano come una rosa, da adolescente a donna, inizia a sentire forte la voglia di uscire dal convitto e trovare un posto nel mondo e seguire il suo più grande sogno, diventare un’attrice. Il tutto supportato da George, insegnante di arte scenica, uomo affascinante e carismatico che introduce Irene nel teatro con passione e saggi consigli.

Irene è segretamente attratta da George. Irene decide di lasciare così il convitto, di abbandonare quella sorta di gabbia che inizia a soffocarla per la sete di libertà e il suo primo incontro sarà scandito dalla presenza di Sara Blanc che l’accoglie come una figlia, le racconta il suo passato, la sprona e le suggerisce preziosi consigli di vita. Sara, “metà luna, metà sole” rappresenta per Irene non solo un’amica, una confidente, anche quel sostegno affettivo mai ricevuto da un’infanzia negata e senza genitori.

L’abbandono è il fil rouge che lega la trama narrativa, perché Irene dovrà affrontare più abbandoni.

L’incontro con Eduard, suo sostenitore e ammiratore, spazzerà via temporaneamente quelle nuvole che ingombranti rendono infelice l’anima di Irene. La vita è brava a cambiare le carte all’improvviso e un nuovo dolore toccherà la vita di Irene. La luce, arriverà grazie a Suor Maria Agatina, incontrata al monastero di Sales, per ricominciare senza perdere la speranza, le affida il ruolo di educatrice presso la famiglia Fremoit, qui conoscerà il piccolo Stefan e il nonno Francois, uomo di grande cultura ed estremamente apprensivo nei confronti del vivace nipote. Ci sarà una sinergia tra Irene e Francois, suggellata dal potere della scrittura, catartico e curativo.

Lo stile di Flora Vona è diretto, fluido, curato nei dettagli e nella scelta delle parole, profondo nelle parentesi poetiche, il lettore seguirà capitolo dopo capitolo la storia di Irene, seguirà con trasporto il suo percorso, Irene è una protagonista che amerete e avrete voglia di abbracciare alla fine del romanzo.

Lei è “una piccola grande donna” che insegue con passione e amore i suoi sogni, nonostante i vuoti dell’abbandono e le ferite dell’anima. Per Irene e per tutte quelle donne che in Irene troveranno un pezzo di sé, le mie parole conclusive sono quelle prese in prestito dal grande Gino Paoli:

“Senza fine tu sei un attimo senza fine non ha ieri non hai domani Tutto è ormai nelle tue mani, mani grandi mani senza fine…”

Complimenti Flora, per il tuo primo esordio con l’augurio che sia l’inizio di un nuovo percorso costellato da tante stelle e momenti di grande felicità, i sogni sai chiedono coraggio, sempre.

Buona Lettura

Ilaria Grossi per Les Fleurs du mal blog letterario

 

 

Pubblicità

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...