Fammi capire.
Tu hai scritto un libro.
Questo implica che dovresti conoscerne almeno trama e caratteristiche.
Sempre che sia stato TU a scriverlo.
Lasciamo stare la grammatica italiana che spesso in ogni caso scarseggia, ma chi sono i personaggi, come si svolge la storia, se è un romanzo o un racconto, se è un giallo, un rosa, un horror, narrativa, uno storico, un erotico…
Certe domande che arrivano in redazione sono talmente assurde da muovere in noi una lunga serie di riflessioni.
MA DICONO SUL SERIO O CI PRENDONO IN GIRO?
Tu hai scritto un libro e noi dobbiamo sapere di che genere si tratta?
È come se mi metto ai fornelli, cucino una ricetta di mia invenzione ed appena arriva l’ospite chiedo: MI DICI COSA C’È QUI DENTRO?
La scrittura è seria.
Bisogna portarle davvero un estremo rispetto.
Un autore può piacere, o non piacere, posso ritenerlo degno della mia libreria personale, o meno.
Il libro può farmi innamorare, incazzare, piangere, sorridere.
Può addirittura lasciarmi del tutto indifferente.
L’importante è che chi sta dietro ad un’opera dimostri di avere davvero molto rispetto per il lavoro dello scrittore, almeno tanto quando noi che ci mettiamo a disposizione ne portiamo ad ogni pagina che ci viene proposta.
Ma dico, vi rendete conto che cosa accadrebbe se non portassimo rispetto estremo a tutto il tempo, la fatica, l’amore e la concentrazione che una persona impiega nella sua vita per portare a termine un lavoro che in tutta probabilità ha anche timore di proporvi?
Che brutte persone saremmo.
Il compito di tutti noi, è fornire eventuali critiche responsabili, utili e propositive. Ogni appunto che viene fatto, non è per offendere, sminuire o abbattere, anzi, per correggere, migliorare, far riflettere.
Perché noi stessi leggiamo più e più volte una pagina per capirne sotto ogni aspetto le sfumature.
“Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…”
Queste sono parole che dovrebbero esprimere il CREDO di ogni vero lettore e di ogni vero scrittore.
Umberto Eco è riuscito ad esprimere quanta importanza ci sia dietro ad un foglio di carta.
Ed allora vi prego.
Se volete scrivere, fatelo con la consapevolezza che qualcuno, prima o dopo, vivrà una nuova vita attraverso quel magico mondo che si attiva all’aprirsi di una copertina, e che resterà vivo in lui per sempre.