“IO HO SCRITTO UN LIBRO, POI MI DICI DI CHE GENERE È.” A cura di Irene Ceneri

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Fammi capire.

Tu hai scritto un libro.

Questo implica che dovresti conoscerne almeno trama e caratteristiche.

Sempre che sia stato TU a scriverlo.

Lasciamo stare la grammatica italiana che spesso in ogni caso scarseggia, ma chi sono i personaggi, come si svolge la storia, se è un romanzo o un racconto, se è un giallo, un rosa, un horror, narrativa, uno storico, un erotico… 

Certe domande che arrivano in redazione sono talmente assurde da muovere in noi una lunga serie di riflessioni.

MA DICONO SUL SERIO O CI PRENDONO IN GIRO?

Tu hai scritto un libro e noi dobbiamo sapere di che genere si tratta?

È come se mi metto ai fornelli, cucino una ricetta di mia invenzione ed appena arriva l’ospite chiedo: MI DICI COSA C’È QUI DENTRO?

La scrittura è seria.

Bisogna portarle davvero un estremo rispetto.

Un autore può piacere, o non piacere, posso ritenerlo degno della mia libreria personale, o meno.

Il libro può farmi innamorare, incazzare, piangere, sorridere.

Può addirittura lasciarmi del tutto indifferente.

L’importante è che chi sta dietro ad un’opera dimostri di avere davvero molto rispetto per il lavoro dello scrittore, almeno tanto quando noi che ci mettiamo a disposizione ne portiamo ad ogni pagina che ci viene proposta. 

Ma dico, vi rendete conto che cosa accadrebbe se non portassimo rispetto estremo a tutto il tempo, la fatica, l’amore e la concentrazione che una persona impiega nella sua vita per portare a termine un lavoro che in tutta probabilità ha anche timore di proporvi?

Che brutte persone saremmo.

Il compito di tutti noi, è fornire eventuali critiche responsabili, utili e propositive. Ogni appunto che viene fatto, non è per offendere, sminuire o abbattere, anzi, per correggere, migliorare, far riflettere.

Perché noi stessi leggiamo più e più volte una pagina per capirne sotto ogni aspetto le sfumature. 

 

Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito…”

 

Queste sono parole che dovrebbero esprimere il  CREDO di ogni vero lettore e di ogni vero scrittore. 

Umberto Eco è riuscito ad esprimere quanta importanza ci sia dietro ad un foglio di carta.

Ed allora vi prego.

Se volete scrivere, fatelo con la consapevolezza che qualcuno, prima o dopo, vivrà una nuova vita attraverso quel magico mondo che si attiva all’aprirsi di una copertina, e che resterà vivo in lui per sempre.

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