Questa è l’incredibile storia vera di un uomo, caparbio e sognatore, che fondò un regno e creò una dinastia che dura ancor’oggi.
Chi non ha mai sognato, una volta nella sua vita, di trovarsi in una selvaggia regione di magnifici panorami, dove alte montagne innevate fanno da contrasto a oscure giungle e aride pianure?
Ebbene, questa terra esiste e si chiama Araucania. il nome evoca foreste di conifere, alberi alti e belli, detti “araucaria”, abitati da coloratissimi pappagalli dal nome simile: “ara”.
In questa terra, divisa tra il Cile e l’Argentina, vive il popolo (… neanche a dirlo …) degli Araucani che parla una lingua detta “mapuce”. Provenienti dall’Argentina, gli Araucani si stanziarono in epoca precolombiana sul territorio che da loro prese il nome. (Fig. 1)
Esso si trova a sud del fiume Bio-bio che scorre a meridione della città di Conception, allungandosi fino alle estreme propaggini delle Ande dove sconfinano nella Patagonia … insomma parecchio a sud, nel Sudamerica. L’Araucania fu un potente Stato sin dal 1400 e si oppose fieramente al potente Impero degli Incas. Al tempo della conquista degli Spagnoli, gli Araucani dettero parecchio filo da torcere al Conquistadores che, alla fine, dovettero di malanimo riconoscere la loro indipendenza. Quando sorsero le Repubbliche del Cile e dell’Argentina, nel XIX secolo, gli Araucani contrastarono duramente le truppe di questi due Stati che intendevano sottometterli.
Fu poco dopo che spuntò fuori un francese ricchissimo, altezzoso, aristocratico ma molto sognatore: Orélie-Antoine de Tounens (Fig. 2).
Egli, dopo aver studiato la storia di quel popolo, ignoto in Europa, pianificò con alcuni amici, come lui nullafacenti, una conquista fulminante di quelle terre misteriose. Partì da solo il 25 giugno 1858 per il Cile dove sbarcò il 22 agosto. Dopo aver inutilmente aspettato per ben due anni gli aiuti promessi dai suoi infingardi e tirchi amici rimasti in Francia, con la testa piena di belle speranze e grandi promesse, si decise a entrare in Araucania il 6 novembre del 1860. Prese subito contatto con i vari Cacicchi, sorta di capitribù che governavano quelle terre, convincendoli a nominarlo loro sovrano. Il 17 novembre promulgò un Decreto in cui stabiliva la fondazione del Regno, la bandiera, un tricolore orizzontale blu su bianco su verde (Fig. 3),
e il nome del Sovrano: Antoine I, Principe d’Araucania. Con notevole faccia tosta, inviò poi una copia del Decreto al Presidente del Cile. Nello stesso giorno promulgò la Costituzione di 66 articoli come quella francese. Nei giorni successivi molte tribù, appresa la notizia, dettero il loro appoggio al neonato Reame. Questo fatto fece incendiare di entusiasmo tutto il Sudamerica fino in Patagonia. In ogni villaggio s’inneggiava al Re degli Araucani. Travolto dall’entusiasmo dei suoi “sudditi”, Antoine I fece il primo passo falso. Si recò, accompagnato da due o tre Cacicchi, a Valparaiso dal Console francese in Cile per chiedere il riconoscimento del suo “Regno” all’Imperatore Napoleone III. Il Console lo accolse amabilmente ma, alla sua richiesta, rispose che l’Imperatore era grandemente impicciato in Messico con i rivoluzionari … (vi ricordate le imprese di Zorro? Era proprio quell’epoca lì!) Durante il viaggio di ritorno nel gennaio 1862, i cileni che non erano proprio ingenui come il nostro Principe, lo pizzicarono e senza tante cerimonie lo sbatterono in cella. In prigione, Antoine I non si dette per vinto e inviò a tutte le ambasciate straniere in Cile una petizione affinchè riconoscessero il suo regno di Araucania. Solo il Console francese promise un intervento, ma se la prese comoda. Fino alla fine di ottobre non fece nulla poi versò la cauzione e Antoine, liberato, fu espulso dal Cile. Tornato a Parigi, chiese un incontro urgente con Napoleone III che, bontà sua, gli fece fare sei anni di anticamera poi… non lo ricevette. L’Imperatore aveva altre gatte da pelare … per esempio la guerra imminente con la Prussia! Una bazzecola! A Oreliè-Antoine la fissa del Regno non era passata ed essendo ricco di famiglia, aveva intanto raccolto un discreto gruzzoletto. Nel 1869 ritentò perciò una nuova avventura sudamericana. Questa volta per prudenza, provò a passare dall’Argentina. Arrivato in Araucania, fu accolto entusiasticamente dagli indios che non lo avevano dimenticato … almeno loro! Il 17 dicembre il Re istituì pomposamente l’Ordine della Croce di Ferro, insignendovi ovviamente tutti i Cacicchi fedeli. poi costituì un nuovo Governo con cinque capitribù, con le penne in capo, le cerbottane e tutto il resto … Il Presidente cileno a questo punto s’arrabbiò davvero e tentò apertamente di farlo assassinare. Gli indios fedeli, tuttavia, vigilavano e ogni attentato fallì. I cileni, spazientiti, fecero allora intervenire l’esercito ma gli indios non erano così sprovveduti. Apparivano e sparivano nella foresta, lasciando sempre i soldati con un pugno di mosche. Nel giugno 1871, Antoine I si accorse con orrore che i soldi erano finiti e il suo regno traballava. Partì così in segreto per la Francia in cerca di finanziamenti. In quei due anni, però, la Francia era cambiata: i Prussiani avevano battuto Napoleone III e la neonata Repubblica Francese non aveva denaro per regni da operetta. Dopo tre anni, al nostro reuccio, venne un’ottima idea: presentatosi in grand’uniforme ed esibite le credenziali di Re di Araucania, da lui stesso redatte, si accordò con una banca parigina per un cospicuo prestito. In quel secolo di grandi rivolgimenti, i banchieri non erano molto esperti in geografia e gli dettero credito. Nell’aprile 1874 Antoine era di nuovo in Argentina. Stavolta era conosciuto anche a Buenos Aires dove sbarcò e le autorità subito lo arrestarono, imprigionandolo fino all’ottobre 1875. Perso nel suo delirio monarchico, pur espulso, sulla nave di ritorno in Francia, fondò il nuovo “Ordine della Costellazione del Sud”, meditando di insignirne i suoi fedeli Cacicchi e un gonfalone (Fig. 4).
Mai domo, nei primi mesi del 1876, fece ancora vela per il suo mitico regno che raggiunse di nascosto e con molte difficoltà. Il clima infame, le zanzare e le fughe continue dai soldati argentini e cileni, minarono la sua salute. A ottobre fu ricoverato in ospedale a Buenos Aires fino al gennaio 1877. Tornato in patria ma sfinito dalle febbri, morì nell’ottobre di quello stesso anno. Ebbe però il tempo di indicare un successore al trono: il nobile Gustave Achille Laviarde, Principe di Aucas, suo fedele amico. “Il Re è morto, viva il Re!” Costui si proclamò subito Re di Araucania con il nome di Achille I. Il nuovo sovrano non mise mai piede nel suo regno … troppo rischioso! I tenaci Cacicchi, tuttavia, mantennero in vita un Consiglio di Reggenza fino al 31 dicembre 1882, quando capitolarono di fronte alle truppe cilene. L’attivissimo e ricchissimo re Achille I intanto non dormiva: disegnò una bandiera per lo Stato e stabilì consolati in molte città come Londra, Amsterdam, Saint Malò, Riga e in Italia, a Palermo e Portovenere. Inviò ambasciatori in Grecia, Belgio, Spagna e Marocco. Il Regno di Araucania non esisteva più, ma una grave vertenza sui confini tra il Cile e l’Argentina per il possesso dell’Araucania-Patagonia, permise ad Achille I di avere udienza presso molte corti europee. Alla sua morte, nel 1902, fu eletto dal Consiglio della Corona un nuovo sovrano: Antoine Cros, Duca di Nicadel, altro amico e Ministro di Antoine I, che assunse il nome di Antoine II. In Araucania, intanto, c’era la guerra di tutti contro tutti. Cileni, argentini e indios si affrontavano ferocemente in armi. Nel dicembre del 1902, con arbitrato del Re d’Inghilterra, si stabilirono finalmente i confini fra il Cile e l’Argentina. Nessuno, ovviamente, pensò agli indios. Finito in un bagno di sangue il Regno fantoccio, la dinastia esiliata non cessò. Antoine II morì il primo novembre 1903 lasciando erede sua sorella, la Principessa Laure Therese Cros, prima Regina di Araucania col nome di Laura Teresa I (Fig. 5).
Anch’essa non vide mai il suo regno e morì in “esilio” il 12 maggio 1916. Il figlio di lei, nuovo re, assunse il nome di Antoine III. La grottesca commedia sembrò finire il 12 maggio 1951 quando, con atto sovrano, costui rinunciò alla corona e al regno. La Storia terrà però ancora in serbo altre sorprese: il 4 giugno 1971, il figlio di Antoine III, Philippe, ebbe riconosciuta dalla Corte di Prima Istanza di Parigi il titolo di Philippe I “Principe di Araucania”. Morto nel 2014, Philippe I lasciò il trono a Jean-Michel Parasiliti di Para, che assunse il nome di Antoine IV dal 9 gennaio. La bandiera tricolore del Regno continua ancora oggi a sventolare sulla residenza di quest’attempato signore parigino, durante le “Cerimonie di Stato” da lui presiedute tra il salotto e il giardino di casa.