L’arte oggi è sulla bocca di tutti.
Diventa quasi un fatto di elevazione sociale, di traguardo per chi vuole passare a uno status superiore e immergersi nel dorato mondo di chi conta.
Ecco che si iniziano a frequentare mostre e biennali, annuendo in modo compulsivo a ogni spiegazione possibile, da quella più concettuale e quella campata in aria.
Internet poi ha sdoganato ogni possibilità creativa tanto che persino la foto di un aspirapolvere può diventare arte.
Basta richiamarsi anche se in modo improprio a Andy Warhol.
Ma nessuno, oggi, si domanda cosa sia e cosa si intenda per arte, quale sono i suoi limiti, se esistono confini e se davvero tutto ciò che sgorga dal nostro cervello possa passare per forma creativa.
E chi decide cosa sia arte e cosa non sia arte?
Un tecnico?
Un critico?
Io credo e sono convinta che soltanto l’artista, colui che materialmente produce sia in grado di dare una moderna definizione di prodotto artistico.
Pertanto sarà la nostra collega Elena a parlarci un po’ di arte e sopratutto della sua concezione artistica.
Buon viaggio
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A. Ciao Elena. Benvenuta a Les Fleurs du mal. E’ un piacere averti tra noi! ovviamente tutti ti conoscono e non perdo tempo con le presentazioni ma vado subito alle domande!
E. Ciao Alessandra, grazie per avermi voluta come ospite.
A. Come blogger sei abituata a incontrare l’arte. Ma sicuramente quella
pittorica ha una marcia in più qual è secondo te?
E. Ogni forma d’arte ha delle caratteristiche differente e ugualmente importanti.
Non si tratta secondo me di “marcia in più”, quanto di concezione diversa.
L’arte pittorica ha la peculiarità di rendere visibile ciò, che con le parole si racconta ed è per questo forse più fruibile.
A. Il nostro tempo è scandito da ritmi veloci. L’arte ha, invece, tempi particolarmente lenti e va assaporata non ingerita. Sei d’accordo con quest’affermazione?
E. Assolutamente si!
L’arte ha tempi molto diversi dal quotidiano, le lancette scorrono su una linea temporale dettata unicamente dall’emotività. Da fruitrice d’arte, prima ancora che da disegnatrice, mi è capitato di soffermarmi davanti a una tela in un museo, per un tempo indefinibile: quelli che a me erano parsi pochi minuti erano in realtà due ore.
A. Ti senti più a tuo agio con i libri o con il pennello?
E. Mi sento a mio agio in egual modo con entrambe le cose onestamente.
Sia i libri che i pennelli e i colori mi permettono di uscire dall’ordinario per entrare nello straordinario .
A. Cosa si prova quando si dipinge?
E. Questa credo che sia la domanda più difficile a cui trovare una risposta.
Quando dipingo mi immergo in un mondo tutto mio. Mi posiziono davanti al foglio bianco, metto le cuffie e scelgo la musica in base al mio stato d’animo e spesso, mi lascio ispirare proprio dalle note.
Io personalmente mi sento libera: libera di esprimere me stessa senza vincoli e libera di provare emozioni senza vergogna.
Nella vita di tutti i giorni, sono una persona che tende a non lasciar trasparire troppo i sentimenti e le emozioni, mentre sul foglio o sulla tela, esprimo tutta me stessa, metto tutta me stessa.
A. Cosa rappresenta per te l’arte
E. Per me l’arte è casa!
A. Come si crea un dipinto o un disegno indimenticabile?
E. Non credo esista una formula canonica per creare un capolavoro, altrimenti ci sarebbero tanti Leonardo Da Vinci e Caravaggio.
Credo però che per diventare indimenticabile un’opera debba avere una voce, capace di sussurrare nell’orecchio dell’osservatore la storia di cui esso ha bisogno.
A. Talento e tecnica sono i punti estremi della letteratura, spesso impossibili da far convivere. Nell’arte è lo stesso?
E. Talento e tecnica sono i punti estremi, spesso impossibili da far convivere, in qualsiasi forma d’arte esistente.
Per essere artisti sono necessari entrambi.
A. La bellezza salva il mondo o il mondo rende la bellezza kitsch?
E. Entrambe le cose.
La bellezza può salvare il mondo,ma per essere vista è necessaria una sensibilità che non appartiene a tutti e, di conseguenza, chi non la può comprendere la rende kitsch.
A. Quale artista deve essere assolutamente conosciuto dai giovani?
E. Tutti quelli che hanno fatto la storia! Per essere creatori d’arte, bisogna conoscere l’arte senza pregiudizi e limitazioni.
Dalla pittura rupestre a Fidia, da Giotto a Duchamp, da Michelangelo a Warhol, tutta l’arte merita di esser vista e conosciuta.
A. Cita uno dei dipinti o dei disegni che più ti ha influenzato
E. Sono stata influenzata da diversi artisti e citare solo un dipinto è impossibile.
Amo perdutamente Leonardo Da Vinci, genio senza tempo, il suo dipinto “ La Vergine delle rocce” è una delle opere che preferisco.
“Bacchino malato” di Caravaggio, un’opera incredibile e dalla tecnica impeccabile.
“Il monaco in riva al mare” Caspar David Friedrich, il dipinto davanti al quale ho pianto per lunghissimi e strazianti minuti per via della sua potenza emotiva.
Infine, non posso non citare Luis Royo artista incredibile che ha accompagnato la mia crescita artistica.
A. Arte e letteratura, cosa hanno in comune?
E.La capacità di far vivere emozioni forti, spesso contrastanti e altrettanto spesso dolorose, che ci costringono a fare i conti con i nostri mostri.
A. Descrivi l’arte con poche parole.
E. L’arte è una finestra aperta sull’introspezione.
A. Cosa serve davvero per comprendere l’arte?
E. Sensibilità, occhio e soprattutto cuore.
A. I tuoi progetti futuri
E. Uno sketch book tutto mio al quale sto lavorando da un po’, tavole di diverso genere, sia in tradizionale che in digitale, commissionatemi da alcuni autori e che mi stanno stimolando tantissimo.
Infine ho un piccolo sogno nel cassetto, una collaborazione che mi renderebbe veramente felice ma di cui, per scaramanzia, non voglio dire nulla!
Grazie per l’ospitalità e per il tempo che mi hai concesso, a tutti i tuoi lettori lascio un grosso abbraccio e un sorriso!
Grazie a te Elena per averci aiutato a fare chiarezza in questo mondo del pensiero cosi affascinante e composito chiamato arte.
E ricordatevi che ognuno di noi può rendere la propria vita un’opera d’arte.
Anche tu che stai leggendo.
“L’arte scuote dall’anima la polvere accumulata nella vita di tutti i giorni.”
Pablo Picasso