La rubrica Politica, società e costume presenta : “I doni di Natale!” A cura di Alfredo Betocchi

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Ritorna Natale col mondo in subbuglio

si sogna la Pace, ma è tutto un imbroglio.

si spendon miliardi per fare processi,

e vanno in galera i più buoni e i più fessi.

Si cerca la neve sui monti a sciare,

si scorda chi soffre e non ha da mangiare.

Si spendon fortune per assurdi doni

e l’albero e pieno di dolci e zamponi.

Là nella capanna si attende l’evento,

già l’ora è vicina al grande momento.

Tra l’asino e il bue, che strano destino,

invece del Bimbo c’è un bel tortellino!

Miracol di fede o dell’abbondanza?

Chi pensa a Gesù? Riempiamo la panza!

(“Ritorna Natale” di N.Busati)

 

Li avete preparati i doni di Natale? Ecco qualche consiglio utile.

Dare, donare, fare, aiutare, sono parole sempre più rare e i doni sono il “sale” delle feste e il Natale è la Festa delle feste.

I regali sono i simboli della generosità e dell’amore tra gli uomini, (anche se non è sempre vero!).

Tutte le case sono inondate di nastri colorati, pacchetti, sacchetti, scatole, buste di carta multicolore. Corse affannose per i negozi, all’ultimo minuto, per comprare qualcosa per chi non avreste mai pensato che si sarebbe fatto vivo.

Tutti piegano, tagliano, incollano e impacchettano con una lena instancabile.

Prima di tutto regalate un Agrifoglio dalle bacche rosse. E’ considerato un amuleto e un portafortuna. Questa pianta, nella cultura inglese, aveva il potere di fugare le fatture, in quella germanica allontanava i fulmini.

Stesso significato ha pure il Vischio, pianta molto simile alla precedente ma con bacche bianche, simbolo benaugurante di rigenerazione e d’immortalità usata anch’essa come ornamento. E’ tradizione degli innamorati baciarsi sotto il Vischio, per fugare le malìe e riaffermare il loro amore eterno.

Altra pianta ornamentale del Natale è il Pungitopo, molto simile all’Agrifoglio.

Anch’essa ha le bacche rosse. Due curiosità: il rizoma è usato in medicina come diuretico, mentre i semi s’impiegavano talvolta, in tempo di guerra, come succedaneo del caffè!

La tradizione di offrire doni pare sia sempre esistito allo scoccare del solstizio d’inverno. In questo periodo il sole cessa di tramontare sempre prima e dal 21 dicembre (giorno più, giorno meno) le giornate iniziano nuovamente ad allungarsi.

E’ la vittoria della luce sulle tenebre, del sole sulla lunga notte invernale.

Gli uomini festeggiano, regalandosi oggetti amati e graditi per affrontare con spirito lieto il nuovo anno che verrà.

Oggi è tradizione, alla vigilia di Natale, regalare oggetti particolarmente inutili, inconsueti, magari sentimentali, cosucce fatte a mano come guanti da cucina, un asciughino, puntaspilli, cornici per foto o sacchetti di erbe profumante. L’importante è che vi sia, in questi oggetti il rosso e l’oro. Questi sono i colori tradizionali del Natale.

Gli amanti del “bricolage” possono sbizzarrirsi a regalare conchiglie, coralli e stelle di mare, dorati per arricchire la tavola apparecchiata della vigilia.

I più sofisticati possono regalare serviti di piatti di porcellana (non meno di diciotto pezzi), col bordo rosso e oro o decorati più allegramente con disegni di foglie rosse di stelle di Natale.

Per coloro che non vogliono spendere cifre iperboliche, sono consigliate le onnipresenti candele, tutte rigorosamente rosse o gialle, magari decorate con stelle o mezzelune, rosse su giallo o viceversa. Lo stesso dicasi per i bruciatori o i portacandele, di tutte le forme e dimensioni.

Da evitare i centrotavola troppo fastosi o estrosi (sono di un Kitsch insopportabile!).

I fidanzati un po’ osè si possono regalare capi intimi, di colore rosso, il colore dell’amore e della fortuna.

Consiglio alle amanti: evitate di cadere nel banale, regalando cravatte in tema natalizio (orrende!). Lasciatelo alle mogli!

Lui la farà felice presentandosi con una parure (di brillanti?), lei con un paio di gemelli d’oro … ma qui siamo già nell’alta società, fuori dai canoni dell’uomo qualunque.

I bambini aspettano oggetti più corposi e dispendiosi. I più piccini aspettano palle, macchinine, trattori, case delle bambole, animali di pelouche o semplici costruzioni di plastica. I più grandicelli, che sono più esigenti, chiedono videogiochi, i-pad, i-phone e simili diavolerie moderne. I più intellettuali arrivano a chiedere un libro o un piccolo animale da compagnia (ma, per carità, che non sia il capriccio di una stagione …!)

Come abbiamo già detto, gli adulti si sbizzarriscono in mille cose utili ed inutili. Si va dal soprammobile al capo d’abbigliamento; i più sofisticati dal quadro, all’oggetto prezioso.

E’ sintomatico notare quale differenza ci sia nei regali fra uomini, quelli fra donne o quelli fra un uomo e una donna. Tra le coppie, è generalmente la donna che ha più gusto nel decidere quale oggetto regalare.

Sui doni fra parenti si potrebbe scrivere un’enciclopedia. Con l’allontanarsi della parentela il valore del regalo scema, a vista d’occhio.

Cosa regalare alla zia acida ed arcigna? E cosa all’odiata suocera?

Un mondo a sé è il riciclo dei regali, molto in voga oggi, a causa della crisi economica … ma attenti a non distrarvi e girare il regalo allo stesso parente che l’ha donato! Si farà proprio una figura barbina, innescando inoltre odi secolari e sanguinose faide familiari.

Un ultimo consiglio per concludere:

controllate attentamente i regali che fate: se sono difettosi o rotti, oppure malauguratamente consunti, perché riciclati (magari di qualche anno prima), rischierete di attirarvi il disprezzo e il livore eterno, rovinando annose amicizie.

BUON NATALE!

***

L’autore dell’articolo ha pubblicato: TRILOGIA DELLE STREGHE e il romanzo RAMESSE XI.

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