“Perturbanti congiungimenti” di Gianfranco Sorge, Go Ware editore. A cura di Raffaella Francesca Carretto.

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Si ama una certa persona nonostante tutto, e anche per nessuna ragione; e ciò significa che il tutto è un’illusione, o che quest’illusione è un tutto, com’è un tutto il mondo… cit. L’uomo senza qualità – Musil

E Musil è il filo conduttore che lega in modo invisibile e tenace le vite dei protagonisti del libro di Gianfranco Sorge; se pure Musil sia ispirazione per alcuni di loro, in realtà, a mio avviso la storia risulta forzata dal legame con lo stesso, proprio perché la protagonista, Musilia(e già il nome che i genitori hanno scelto per lei, forse può dare un’idea su come lei verrà influenzata da tante presunte coincidenze che la spingono a seguire un’idea di amore) scivola nell’illusione di un destino già scritto, di coincidenze e correlazioni.

L’infanzia di Musilia è soffocata da una madre che, in realtà, non è mai stata indirizzata e istruita su quello che sarebbe stato il ruolo di mamma; Gloria nelle fasi finali della sua gravidanza(momento che caratterizza l’inizio del libro), mostra una forte insofferenza per il suo stato e manifesta emozioni intrise di paura. Gloria e i suoi sogni, che la spaventano e la rendono insicura; Gloria e …le sue manie, le sue psicosi.

..”Ho perso il controllo! Raul mi farà impazzire”…disse

..il vuoto che più di tutto esperiva era quello emotivo; affiorava per qualche istante, come un battito d’ali,scompaginandola, per poi riaffondare nel buio dell’inconscio.

Nella vita di Musilia, altra figura di rilievo è Raul, suo padre.

Suo padre era anche, per lei, un essere superiore. Le piaceva abbracciare e baciare le sue grandi e forti gambe [..]. Con lui conobbe la tenerezza, la calorosità del contatto fisico, la rassicurante sensazione di una protezione certa, immancabile.

Gloria e Raul, il loro incontro quando lei era una sua studentessa, eppure lui non la conosceva più. O forse lo spaventava qualcos’altro..

Non conosceva sua moglie, Raul. Tutti quei sogni che lei raccontava nei dettagli al risveglio gli sembravano segnali inquietanti di squilibrio..

Lui e Gloria si erano avvicinati, avevano congiunto le loro vite anche grazie a Musil, e questo li aveva spinti a dare alla propria creatura quel nome così particolare, che l’avrebbe “segnata” nel corso della vita, partendo dall’infanzia sino alla sua vita da adulta. Come quando, da bambina, i compagni di classe la vessavano per quel nome…

Il suo nome, sì, un giorno, venne fatto a pezzi, calpestato e deriso.

Per la prima volta Musilia avvertì il malessere disorganizzante di chi viene risucchiato vorticosamente da una crepa apertasi all’improvviso nel terreno;…

Eppure, nonostante quel malessere provocato da quella cattiveria, Musilia conosce l’amicizia e impara a confrontarsi con gli altri, scivolando nella normalità di un’infanzia come tante.

Ma anche in età adulta la nostra infanzia continua a nutrirsi e a vivere in noi.. e così accade a Musilia che, nonostante eventi e situazioni per lei scioccanti, e i suoi tormenti e ribellioni adolescenziali, cresce e si forma in una donna la cui vita è scandita da impegni e formalismi.

Musilia, insieme al suo amico Riccardo, ottiene un praticantato in un importante studio legale, e qui conosce Ulderico. Ed ecco che torna prepotentemente nella sua vita Musil; Musilia quindi idealizza Ulderico, come l’ Ulrich di Musil, l’uomo ideale che riassume in sé tutte le qualità o le non qualità dell’epoca, e vive alienato dal mondo reale. E questa alienazione la ritroviamo anche nella protagonista, e di fatti è manifesta proprio nell’excursus della vita di Musilia. Andando a leggere il cuore della protagonista, nel momento in cui conosce Ulderico, ne resta affascinata e colpita; e tutto la spinge verso di lui, nonostante alcune titubanze. Di fatto, lei va contro i suoi principi; Musilia segue il suo cuore, e inizia una relazione con quest’uomo che idealizza, Ulderico che ha moglie e figlia, e che non può darsi completamente a lei.

…quell’uomo era un essere superiore.

non aveva mai compreso come si potesse provare attrazione per un uomo già impegnato…e ora che era lei a interpretare il ruolo di donna interessata al marito di un’altra era entrata in conflitto con se stessa.

…doveva accontentarsi solo delle briciole che Ulderico le riservava di tanto in tanto.

La loro storia va avanti e lei sente che questo stato di grazie in cui vive, con l’uomo che le è stato destinato, le rende felice e creativa. Musilia di fatto ha un animo artistico, manifesto sin da piccola, e nel corso della sua relazione con Ulderico sente di poter dar sfogo alla sua creatività. Ma questa sua espressione è ricca di tutto quel mondo interiore che l’ha segnata sin dall’infanzia e che ancora la mostra bambina ferita.

Riemerse il suo vissuto infantile, fatto di fantasie iridescenti e paure assorbenti.

..si accorse, con immenso stupore, di venire avvolta da una fiamma creativa di straordinaria vitalità.

Ma non è solo la sua arte a esprimere le incertezze e le psicosi e le irrazionalità di Musilia, che dei suoi sogni e delle sue “allucinazioni” vive ogni momento come fossero reali, persino le immagini che percepisce osservando il cibo.

Tutti i momenti della sua vita, segnano fortemente Musilia.. Dal rapporto conflittuale con sua madre Gloria, alla sua relazione con Ulderico, sino all’epilogo inaspettato e quasi aberrante della storia con l’uomo, mentre il tutto si chiude con un nuovo inizio, caratterizzato da un conforto interiore e una riappacificazione con se stessi e con le persone che sono realmente importanti .

Ma non è questo, non la storia in sé a colpire, bensì la complessità delle situazioni e dei vissuti di ciascun personaggio. Quasi ad avvicinarci a un viaggio nella mente umana, siamo rapiti dai momenti di lucida follia che turbano le vite di ogni attore, da Musilia ai suoi genitori, a Riccardo, un altro personaggio che nelle sue insicurezze vive forti conflitti. Eppure Riccardo, e Teresa, sono forse gli unici amici di cui Musilia si fida, e di cui ha forte considerazione, e grazie anche a loro, lei stessa forse avrà la possibilità di guarire e andare avanti senza vacillare.

Ho letto con grande attenzione questo libro che, ammetto, in prima lettura mi ha affaticata non poco, forse perché, se pure ricco e dettagliato, il linguaggio forbito e ricercato, è comunque molto artificioso, se pure interessantissimo e cerebrale. Ma non discuto sulla qualità e la validità del testo, che nella sua elaborazione è ineccepibile e rappresenta uno splendido esempio di testo di narrativa che mostra, a chi lo legge, tutti quei rapporti problematici che caratterizzano l’essere umano, sino ai risvolti quasi patologici.

È la mente umana a questo punto a farla da padrona, e in questo libro tutto ciò che caratterizza il risvolto psicologico viene reso fruibile a chi legge in modo chiaro e interessante, se pure sotto una forma tendente al surreale .

Non c’è uno schema preciso che spieghi le dinamiche di vita di ciascun personaggio, ma i loro intrecci sono ben costruiti e se pur alcune vicende rappresentano quasi il teatro dell’assurdo, nel complesso l’opera affascina e rapisce.

Una frase mi ha colpita più delle altre, perché estrapolata dal suo contesto, ha comunque una valenza molto forte:

Non sempre la mente può reggere la distruzione di una speranza, di una realtà stroncata sul nascere.

Da questa frase si può partire, e lavorarci su per elaborare una perdita e cercare di guardare oltre senza dimenticare ciò che si è vissuto.

tutto rappresenta un viaggio, ricco di esperienze e di passioni e tenerezza…ma c’è anche tanta solitudine e incomunicabilità, ma anche commozione e complicazioni, che troveranno nei sentimenti e nelle profondità dell’animo forse la chiave per riemergere ed riavvicinare le anime ferite. é una lettura che scava nel profondo di ognuno di noi, e che dà l’opportunità di vedere la bellezza anche nella disperazione.

Ho molto apprezzato questo romanzo, anche se l’elaborata narrazione con un lessico non sempre semplice anche se ordinato e chiaro, me lo ha reso un po’ faticoso. Comunque dà la possibilità di avvicinarsi alla complessità estrema e ricca dei vari personaggi, così fragili e intensi.

Non è semplice fare delle scelte, non è facile staccarsi da ciò in cui si è creduto sino all’ultimo…così come non è facile abbandonarsi al proprio destino …e andare avanti.

A chi sarà incuriosito e lo sceglierà, buona lettura!

Autore: Alessandra Micheli

Saggista per passione, affronto nei miei saggi e articoli ogni argomento inerente a quella splendida e misteriosa creatura chiamata uomo, cosi amata dall'energia creatrice: "che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi? Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronato" Salmo otto

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