Margaret Armostrong, newyorkese nata nella seconda metà dell’Ottocento, ci regala un romanzo che non ha niente da invidiare alla sua ben più famosa “collega inglese” Agatha Christie.
Un giallo che ci porta nell’atmosfera di una New York già piena di vita e di interessi, fra teatro e opere, in contrasto con una campagna meno stimolante…se si esclude il fatto che diventa il luogo di un atroce delitto!
Così la protagonista Harriet Trumbull, narratrice in prima persona, dovrà in fretta accantonare l’idea di piatta monotonia che le suscitava soltanto il pensare ai dintorni della sua amata metropoli.
Per una come lei, una distinta signora non più giovanissima, l’occasione di ficcare il naso in un mistero è veramente forte! E non c’è niente di ordinario in uno scheletro trovato bruciato nella fornace di una vetreria…
Ricostruendo i giorni prima del ritrovamento con impeccabile precisione, l’autrice svela nello stesso tempo indizi e personaggi.
A ben guardare (anzi a ben leggere!) le informazioni sono un flusso continuo e inarrestabile, in alcune occasioni avvolte dal mistero e quasi sussurrate nei dialoghi, in altre lasciate cadere quasi senza dare peso…ma niente è in balia caso. L’autrice costruisce un grandioso puzzle usando caratteri, situazioni, indizi e scambi di battute.
Immersi nella fine dell’Ottocento americano scopriamo il divario tra città e campagna, uno è un luogo vivace e pieno di cultura, l’altro è talmente tranquilli la principale attività sembra essere il pettegolezzo.
Ma l’autrice rompe lo schema, rendendo la placida campagna teatro di un inspiegabile delitto.
Un mistero intrigante con personaggi originali e singolari, che escono dalla maggior parte degli stereotipi.
Un romanzo frizzante e accattivante, ricco di tracce sottese e colpi di scena.
Consigliato se amate il giallo “classico” !