“Troppo poco amore” di Valentine Bovary. Self Publishing. A cura di Francesca Giovannetti

troppo poco amore.coverUn romanzo assolutamente atipico, che arriva a svolte narrative inattese.

Forse in parte disorientano, in quanto le rivelazioni della trama possono risultare poco credibili e forzate, ma il libro è molto apprezzabile sotto altre chiavi di lettura.

Innanzitutto il tema del riscatto sociale. Un protagonista cresciuto in una famiglia poco abbiente che riesce a costruire un fiorente impero economico. Chi è stato calpestato può permettersi di calpestare? Il nostro personaggio maschile lo fa, in maniera crudele e manipolatrice. Un sadico che si compiace delle disgrazie altrui, un uomo rancoroso che non dimentica niente del suo passato e di chi lo ha umiliato. È scaltro e feroce, qualità imprescindibili per un manager di successo. Ma ha un suo lato umano, che riserva a due persone soltanto: la moglie e la figlia.

L’autrice, sposando in pieno la teoria degli opposti che si attraggono, crea un Il personaggio femminile perfetto per un uomo di tal genere: Juliette è risoluta e arrendevole allo stesso tempo, limpida e senza lati oscuri.

La narrazione è in prima persona e la scrittrice sceglie il punto di vista maschile. Una scelta non da poco, considerato che la caratterizzazione del personaggio non suscita nessun tipo di simpatia. Sfido infatti qualsiasi donna che legga questo romanzo a struggersi d’amore per Adrien; attraverso i suoi ricordi e i flash back si arriva però a comprendere l’epilogo del racconto. E anche il titolo, che più di tutto mi ha colpito.

Troppo poco amore: cosa significa? Può l’amore essere troppo e poco allo stesso tempo? La risposta va contro a ogni logica ma è “Sì”. Perché Adrien stesso è un personaggio fuori da ogni schema. Infatti l’amore che Adrien ha per sua moglie è completamente privo di qualsiasi equilibrio. Benché non soffochi la propria compagna, lui stesso è soffocato, inspiegabilmente, da un sentimento che non riesce a gestire.

Consigliato per chi non teme una lettura fuori dagli schemi ma soprattutto a un pubblico adulto che riesca a sostenere un linguaggio sessualmente esplicito.

 

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