“Inside the bunker” di Raffo Ferraro, Scatole parlanti. A cura di Vito Ditaranto

Inside The Bunker- Raffo Ferraro

 

“…Evelyn finì di sorseggiare il caffè, prese da un cassetto un paio di gessetti nuovi di zecca per la lavagna e uscì dalla sala riunioni riservata agli adulti che, assieme alle adiacenti cinque camere da letto, era l’unica area di quell’enorme sezione del bunker il cui accesso era precluso ai non anziani…”

Ho lasciato scorrere le pagine per giorni, come scorrono le gocce sulle foglie durante un temporale, portandosi dietro i pensieri di chi le osserva, prendendo tutto il tempo di cui ha bisogno.

Cinque giorni per un romanzo che si potrebbe leggere in due ore.

Ho cercato di metabolizzarlo il più possibile senza mai riuscire a “domarlo”.

Adoro quando un romanzo diventa un viaggio introspettivo, quando mette alla prova tutto il mio modo di leggere e assorbire.

Dietro le storie degli abitanti del Bunker, c’è molto, molto dell’animo umano, del suo vivere e morire, dell’egoismo emotivo di chi resta e del senso di liberazione di chi se ne va.

Ci sono dei passaggi che ho riletto più volte, perché sono così incisivi e profondi da far riflettere e forse spaventare chi, non si rende davvero conto di quanto rimaniamo avvinghiati a una realtà che forse non esiste.

Ho provato a chiudere gli occhi, immaginare il mondo sotterraneo racchiuso in un bunker, ho immaginato di amplificare i sensi, ho sentito qua e là una pietra che cade, una porta che lievemente scricchiola.

Inside the Bunker” è una possibilità di fermarsi, rallentare, pensare e ricordare.

Mi vengono in mente davvero tanti pensieri ed emozioni, dalle più fisiche alle più introspettive.

Inside the Bunker” è un romanzo che scava nell’animo umano, sfuggente quanto basta da necessitare di essere letto e riletto, perché capace di lasciare nel lettore ogni volta qualcosa di potente e diverso.

Ogni lettore troverà in queste righe qualcosa di personale.

Poiché tutto quello che potrebbe accadere dopo un’Apocalisse mondiale la stiamo vivendo in questi giorni, chiusi nel bunker di ogni casa.

Ero partito titubante nella lettura di questa opera, ma, mi sono dovuto ricredere mano a mano che la leggevo, un opera che nel suo interno racchiude anche una celata velatura esoterica.

Raffo Ferraro evidenzia le attività umane legate al non-senso, private di ancoraggio trascendente, che si disperdono condannando l’uomo a tentare di creare un senso su misura, sulla scia di una preoccupazione che egli ben percepisce, comprendendo, a ragione, che tutte le piccole cose di cui si occupa finiranno nell’abisso, non essendo assicurate a qualcosa di più grande.

Sembra che tutto finisce in questo libro, ma secondo me… no, il finale del racconto ci da un consiglio e una lezione di vita d’oro, ci mostra come non si possano cancellare i mostri del passato ma come in compenso si possano domare, accettandoli e controllandoli.

Domate la bestia, accettate che in voi esiste tanto il bene quanto il male, tanto lo yin quanto lo yang. Solo tramite l’equilibrio tra queste due forze uguali e opposte potrete ritrovare la forza e la serenità di vivere al massimo.

Finche sarete bloccati dalla paura la vita sarà un viaggio a metà e l’esito finale tutt’altro che scontato.

La scrittura di Raffo Ferraro è degna di nota: il suo stile è elegante eppure semplice descrivendo situazioni che lasciano spesso basito il lettore per l’emozione che regalano.

Un emozione forte e intensa.

Una prosa fluida.

Lo stile è unico, essenziale, istruttivo e meticoloso. L’autore ha saputo ben dosare ogni elemento.

La trama è ben costruita, intricata e appassionante, con gli eventi che si susseguono secondo un disegno preciso, in cui nessun dettaglio è lasciato al caso.

Unica nota stonata è la brevità del romanzo, in realtà è poco più lungo di un racconto, comunque vale la pena leggerlo e rileggerlo per assaporare meglio la storia.

***

Ora “Sorridi”. E quando avrai un momento di smarrimento o indecisione, fermati, aspetta e senti il tuo cuore.

a mia figlia Miriam con infinito amore…vito ditaranto.

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