
Un libro che racconta un viaggio. Enea e la sua speranza.
Italia, seconda guerra mondiale.
Enea Crisafulli decide di attraversare l’Italia, dopo notti visionarie, lasciandosi alle spalle il sommergibile che lo ha portato a vivere una guerra sommersa.
Il marinaio Enea approfittando di una licenza segue il suo amico Vittorio tornando a Messina per prendere sua madre e portarla al nord, convinto che lì starà al sicuro.
Questo libro è scritto con eleganza e delicatezza e tratta in modo quasi impalpabile il tema della guerra e delle conseguenze che essa può portare in una famiglia normale.
Un opera stile “diesel”, nel senso che la lettura inizialmente scorre lenta senza nessun particolare su cui porre attenzione, a tratti un po’ noiosa intenta soprattutto a descrivere i personaggi che animano il romanzo.
La storia sviluppandosi si rivela più avvincente facendo accrescere la curiosità per iniziare a percorrere la strada che sembra divenire in discesa occorre attendere un po’, ma poi, va che è una bellezza, appunto come un “diesel”.
Personalmente ho apprezzato gli ultimi capitoli e la conclusione della storia da farmi quasi dimenticare l’impatto iniziale con il libro.
L’apparente lentezza del racconto svanisce in poche righe ribaltando la situazione. In ogni modo la scrittura è sempre fluida e leggera, le pagine scorrono veloci.
In un’Italia stremata dall’incubo della guerra, il siciliano Enea Crisafulli, marinaio sommergibilista di stanza a Pola, approfittando di una licenza segue Vittorio, suo commilitone e amico fraterno, a Faenza.
È l’estate del 1943 e il giovane, sordo ai consigli di chiunque, decide di tornare a Messina, già occupata dagli anglo-americani, per andare a prendere sua madre e portarla al Nord dove è convinto che starà più al sicuro.
È così che inizia il viaggio di Enea lungo un paese dilaniato dalla guerra e sfiancato dai bombardamenti che ne hanno cambiato la fisionomia.
Le drammatiche vicende che avvolgono il protagonista principale, faranno scoprire lati del suo carattere che non credeva di possedere, tra cui la capacità di provare odio.
Enea nel suo viaggio diventa uomo, accettando ciò che la vita ha in serbo per lui. Ma l’8 settembre, travolgerà il protagonista, insieme agli altri seicentomila soldati disgregando lo Stato e chiedendo a ciascuno dei suoi abitanti, civili e militari, di decidere da che parte stare anche Enea sarà costretto a compiere una scelta.
La licenza è un affresco a tinte fosche che non lascia respiro ai personaggi che ne abitano le pagine costringendo il lettore a una lettura serrata.
Con uno stile asciutto e dialoghi impastati dei tanti dialetti quante sono le regioni attraversate da Enea nel suo viaggio, il romanzo racconta come si sia disgregato il folle sogno imperialista italiano, come si sia passati dalla guerra coloniale d’Etiopia all’impietosa lotta fratricida che non risparmierà nessuno.
Sapete cos’è la cosa più incantevole di questo libro?
La descrizione del cambiamento.
Quel cambiamento che può essere così costante che non senti nemmeno la differenza fino a quando non muta tutto.
Può essere un processo così lento da non accorgerti che la vita è meglio o peggio sino a quando non è diversa. Oppure leggendo potrai avvertire la sensazione che il cambiamento può essere radicale e tutto è diverso in un attimo.
Leggendo questo libro vi ritroverete sicuramente dentro un sogno, il Sogno della Coscienza.
Vi consiglio vivamente di leggere questo libro, che vi porterà a riscoprire, attraverso le emozioni del protagonista, le vostre emozioni più intime. Un buon libro che, comunque, rappresenta una lettura che va compresa e interpretata.
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Ora “Sorridi”. E quando avrai un momento di smarrimento o indecisione, fermati, aspetta e senti il tuo cuore.
…a mia figlia Miriam con infinito amore…vito ditaranto.