Blog tour La ragazza dei segreti di Kate Furnivall. In tour per la Francia degli anni 50.

I FAVOLOSI ANNI 50

Gli anni Cinquanta sono l’idealizzazione di un’epoca in cui, i rapporti tra l’uomo e la donna erano più semplici.

(NCIS Unità Anticrimine

I favolosi anni cinquanta! Cosa ne sapete voi ragazzi di oggi delle suggestioni che hanno procurato in noi film, musica e pin up?

Grease ci dava l’uomo perfetto e una scuola fatta di sospiri e di corse con le auto.

La musica faceva girare la testa e commuoverci al ritmo del rock.

Happy Days raccontava di un età piena di speranze, piena di sogni, in cui la semplicità sembrava illuminare le case dei benestanti. E cosi tra feste, balli, primi baci e intriganti ciuffi adornati di giubbotti di pelle, noi sognavamo su questi edulcorate immagini di anni che sembrano oramai cenere sulla mente troppo presa dall’immediatezza della modernità. Nessun tremore peri l primo bacio, nessuna gamba alzata, nessun cardigan a farci scordare i brividi dall’emozione.

Eppure…

Anche gli anni 50 soffrono della nostra stessa malattia, l’incapacità congenita di osservare soltanto il lato bello dell’esistenza avvolgendo di un sacro terrore quello oscuro. Che una volta ignorato si ingigantisce, cresce e rischia di abbracciare ogni anno e secolo futuro.

I favolosi anni cinquanta furono definiti cosi per una serie di svariati motivi uno dei quali lampante e evidente. Dopo l’orrore che la seconda guerra mondiale portò con se, la ventata di freschezza della ritrovata libertà fu una sorta di sorso di infinito. Le paure e le violenze indicibili erano oramai il passato. Il male era stato sconfitto e l’odierno satana aveva avuto la punizione che si meritava. Questa speranza sembrava discesa dal cvielo tanto che dopo il piano Marshall la distruzione delle economie dell’occidente sembrava un ricordo nefasto e lontano e si abbracciava con gioia e ardore il boom economico.

Ecco perché forse questi favolosi hanno segnato in modo quasi indelebile il nostro immaginario riuscendo furbescamente a evitare le riflessioni sulla sua nera anima.

E non possiamo non amare la musica, cosi come ci appare dal film Grease che più di ogni altro diviene un icona di quegli anni “spensierati”: il juke box inizia a regalare sogni, il giradischi e le radio iniziano a far risuonare note che rendevano il corpo un mezzo per esprimersi, sfacciate e al tempo stesso profumate di libertà…note romantiche e sensuali con la voce di Dean Martin Perry Como e Frank Sinatra. Ma anche la rivoluzione operata da Elvis Presley, Bill Halley e Chuck Berry che daranno vita a un movimento culturale e non solo musicale che esploderà con tutta la sua forza nel 1963 con i Beastles.

Questo il lato sognante. Su quello reale però passarono tanto e forse in modo assurdo le tensioni USA URSS. Iniziava l’altro orrore silente, la guerra fredda che, negli USA e nei paesi a lui collegati diedero vita al maccartismo1. Questo anticomunismo portato all’eccesso precipitò l’occidente e in particolare il continente del self made man in un clima di sospetto politico rasentare l’isteria. Chi aveva idee progressiste poteva essere accusato di alleanze con il nemico, lo spettro rosso.

Mentre gli stati uniti uscivano dalla seconda guerra mondiale in condizioni di prosperità, l’Europa dovettero affrontare la ricostruzione. Ecco perché l’America approfittando delle divisioni interne, si presentò come l’unica ancora di salvezza di un paese distrutto, sia economicamente che sopratutto moralmente.

In giro per Parigi degli anni 50.

Dovete capire che nel 1953 Parigi non era una città. Era una fogna. Ti faceva marcire l’anima. Secondo papà era il buco del culo del diavolo in persona.

Inizia cosi il libro che racconta di un periodo particolare come quello del dopoguerra. Anni cinquanta, la guerra alla spalle, città da ricostruire anche se, Parigi rispetto alle sua colleghe europee fu quella che subi meno danni. Un nuovo nemico però emergeva, dalle nubi di una polvere che odorava ancora di sangue e colpa, ma che disperatamente si tentava di dimenticare. E cosi dopo il nazismo era l’orrore sovietico a minacciare la serenità e la stabilità dei suoi probi cittadini alla ricerca di un angolo di paradiso.

I servizi segreti sovietici avevano una predilezione per le auto nere, e in città ce n’erano molte.

Dopo un iniziale governo provvisorio diretto da nientedimeno che Charles de Gaulle nel 1946 venne emanata una costituzione che fondò ufficialmente la quarta repubblica sotto uno pseudo governo parlamentare controllato fa varie coalizioni.

Ecco come appariva, politicamente la francai in quegli anni favolosi: una profonda crisi del suo impero coloniale si accompagna a un grande e rinomato fermento culturale che porterà, negli anni sessanta alle contestazioni studentesche.

In questo strano contesto, infatti si risvegliarono la voglia di vivere ma anche la passione che tornava a animare, dopo un lungo periodo di censura, i gruppi di intellettuali nei dintorni del famoso quartiere latino. Tutto questo accompagnato da una certa libertà, anzi spregiudicatezza dei costumi e delle mode che furono l’inno silente dei tanti gruppi di avanguardia che si riunivano al suono sfrenato del jazz nelle cantine buie del quartiere di Saint Germain des pres.

Note

Maccartismo.Chiamato cosi dal nome del senatore, Joseph McCarthy, a capo della commissione d’indagine del Congresso (HUAC) che dal ’53 interrogò, perseguitò e in diversi casi  fece imprigionare, centinaia di persone senza prove. McCarthy fu destituito nel ’54 per aver cercato di perseguire persino i vertici dell’esercito, da lui sospettati di comunismo, e morì per alcolismo nel ’57. Ma la black list fu cancellata nei fatti  solo nel 1960 quando Kirk Douglas, attore e produttore di Spartacus (r. di S. Kubrick), riconobbe Dalton Trumbo (uno degli Hollywood Ten che sino a quel momento era stato costretto a firmare le proprie sceneggiature sotto pseudonimo -vincendo anche un oscar in incognito) come autore della sceneggiatura. 

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