
Daniele Campanari torna alla poesia con la raccolta IL SILENZIO PER UNA MADRE, pubblicato da Eretica Edizioni.
I ventisette componimenti ci offrono dei momenti quotidiani, di convivenza tra madre e figlio che faticano a trovarsi e a trovare le parole. Il ruolo della madre sembra perso, così come quello della madre – lingua che non riesce più a spiegare e a farsi comprendere:
“inventi parole sacrificando la lingua / rivoltando il creato: / il gasè sudatte? hai detto / parole che so esistere / parole nuove, madre / affetta da figlitudine.”
Ma non è mai troppo tardi per imparare un nuovo linguaggio, questo propone il poeta alla madre regalandole uno smartphone, così potranno ritrovare una base comune di comunicazione.
Dalle poesie emerge il legame di forte intimità, il figlio nota un vestito senza tasche che non sembra adattarsi alla figura materna e si accorge dei suoi capelli che al mattino restano attaccati al cuscino.
Il ricordo è costante, dal divieto di succhiare il conogelato al Pan di Spagna impastato insieme, nel passato del poeta sua madre è presente, nel futuro invece la paura di perderla diventa sempre più grande:
“passo ogni notte a trovarti / da camera a camera dieci passi / per capire se sto bene: / metto un dito sotto le narici, ecco un’altra ruga: / se vivi tu vivo io. / così mi sento, niente da temere / ci vuole altro tempo, è un altro tempo / prima che io paghi le bollette / o rifaccia il letto da solo”.
I versi coinvolgono il lettore e lo trascinano nel proprio vissuto.
Ognuno di noi è figlio, unico a ricordare quelle parole sussurrate quando si era infanti, unico a saper riconoscere il tocco della mano di una madre, unico a riconoscerne il passo a distanza.
Il cordone non si spezza nonostante la distanza dei tempi e dei caratteri.
“chi non ha corpo non ha peccato / insulti o accadimenti / tu che rimani sulla porta / sembri ciò che intendo: / madre leggera, una veste estiva / che vive di nostalgia, / una penna che termina l’inchiostro / sulla prima lettera del mio nome”.
Ecco allora la chiave dello scritto di Campanari, anche se in silenzio le madri parlano ed è impossibile non ascoltarle.
La poesia come sempre accarezza, commuove e Campanari sa fare al meglio il suo mestiere scrivendo di relazioni, di solitudini quotidiane e di paura dell’assenza.
Il verso libero ci guida in questo viaggio intimo ed emozionante, a voi appassionati di poesia e non solo, buona lettura!
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Daniele Campanari è doppiatore e speaker pubblicitario professionista per brand nazionali e internazionali in radio, Tv, web. Ha lavorato per TIM, Michelin, Trivago, Edison, Mulino Bianco, IKEA, e molti altri. Come autore ha pubblicato Giocatore di Whisky Bevitore di poker (2012), In guerra non ci sono mai stato (2014) e Corpo disumano (2017).