
L’amore che lega Victor a Constance è un sentimento che travalica i secoli fino a farli incontrare nuovamente dopo 300 anni, due anime gemelle separate dal destino nel 1700 che si ritrovano per caso negli anni 2000.
Nella prima parte del romanzo noi conosciamo Victor, un giovane orfano erede della più prestigiosa oreficeria parigina, e Constance, nobildonna, promessa sposa a un barone che nemmeno conosce.
I due si incontrano durante una delle frequenti fughe di lei a Parigi dove, complice la sua dama di compagnia, ama recarsi per allontanarsi della rigida vita di palazzo mischiandosi al popolo.
La scintilla scocca quasi subito, ma lei, in quanto nobile, non può scegliere l’uomo con cui passare il resto della vita ed è costretta a diventare la moglie del barone, lasciando Victor al suo destino.
Si ritroveranno per un caso fortuito dieci anni dopo, quando ormai le loro vite hanno preso direzioni ben precise, per rendersi conto che il sentimento che li lega è ancora forte.
Così forte da fargli promettere di ritrovarsi per amarsi ancora.
Una storia questa nascosta e sconosciuta alla famiglia del Victor dei giorni nostri, fino a quando non incontra Conny, una giovane cameriera incredibilmente somigliante al ritratto della sua trisavola e un sogno lo convince a scavare nel passato del suo avo… ma non andrò oltre con i riassunto per non levare a nessuno il piacere di leggere e scoprire i dettagli da sé.
Una delle cose che mi hanno colpito maggiormente durante la lettura e che invece voglio condividere con voi è la condizione delle donne fino ai primi decenni del secolo scorso.
Tra i ceti sociali più abbienti il matrimonio di convenienza era considerato normale, chissà quante donne si sono trovate nella stessa condizione della protagonista.
Dover passare l’intera esistenza con una persona che (nei migliori dei casi) non si ama o nemmeno si conosce era il prezzo da pagare per essere nate dalla “parte giusta del mondo”.
Quanto dolore sarà stato nascosto per mantenere le apparenze che, si sa, erano allora più importanti ancora di quanto lo sono oggi?
E allora ben venga la speranza che davvero dolore e soprusi siano stati compensati da un nuovo inizio.
Secondo la teoria delle vite precedenti (ben spiegata e argomentata da Brian Weiss) ognuno di noi vive, muore e rinasce svariate volte e ogni volta ritrova la sua anima gemella.
Le “fiamme gemelle” sono destinate ad amarsi sempre, come Victor e Constance.