La rubrica Viaggio attraverso la storia presenta “Quando i Galli credevano che il cielo sarebbe loro caduto sulla testa”. A cura di Alfredo Betocchi

«Per Toutatis!» esclamò Asterix vedendo la lunga striscia luminosa che attraversava il cielo.

«Noooo!» rispose Obelix, «Adesso il cielo ci cascherà sulla testa, poveri noi!»

Da questa breve scenetta tratta da un racconto di Uderzo e Goscinny, autori dello spassosissimo duo Asterix e Obelix, eroi di un improbabile villaggio gallico nella Bretagna del primo secolo avanti Cristo, sempre in lotta contro l’invasione delle legioni romane di Giulio Cesare, mi sono ispirato per raccontarvi un’inquietante situazione celeste che pende sulla testa di noi poveri terrestri.

Nel Sistema Solare esistono intorno al Sole, oltre ai pianeti e i loro satelliti, una miriade di oggetti volanti le orbite dei quali sono studiati attentamente dagli astronomi delle varie nazioni della Terra.

Da sempre meteore, asteroidi, comete e altri visitatori stellari precipitano sul nostro pianeta a volte senza che ce ne accorgiamo o con fragore devastante.

Gli eventi recenti di Tunguska e di Celjabinsk ci hanno mostrato quanto la nostra orgogliosa civiltà tecnologica sia fragile ma anche che essa può cercare di difendersi da questi pericoli mortali che ci sovrastano.

Gli atronomi hanno stilato una scala di pericolosità, simile alla scala Mercalli per i terremoti, chiamata “Scala Torino” che stima il rischio di impatto con i danni potenziali. E’ formata da dieci livelli che qui riassumo:

Livello 0: nessun pericolo.

Livello 1: situazione non pericolosa, entro la norma, che non merita attenzione.

Livello 2, 3, 4: oggetto non particolarmente pericoloso ma che merita attenzione. La probabilità che impatti contro la Terra è bassa ma non bassissima. L’eventuale scontro causerebbe devastazioni a livello locale.

Livello 5, 6, 7: oggetto potenzialmente pericoloso, di impatto possibile ma non sicuro e capace di portare devastazione su scala regionale (6) o globale (7).

Livello 8, 9, 10: oggetto sicuramente pericoloso, il cui impatto è certo e può portare devastazione a livello locale (8), regionale (9), o devastazione climatica globale (10) in grado di minacciare il futuro della civiltà umana.

Ma vediamoli più da vicino questo oggetti così pericolosi.

Oltre agli asteroidi che possono provenire dallo spazio esistente tra le orbite di Marte e Giove o dalla regione che si trova oltre Nettuno o dalla Nube di Oort, lontanissima tra 2000 e 20.000 unità astronomiche (1 U.A. é la distanza media tra la Terra e il Sole – 149,6 milioni di Km), ci sono una serie di pianetini, planetesimi (cioè quello che rimane della primigenia nebulosa madre del Sistema Solare), comete e meteoriti che svolazzano indiscriminatamente intorno alle orbite dei pianeti.

Alcuni nomi sono conosciuti come “Pianeti Nani: Cerere di 939 km di diametro, Plutone di 2377 km, Eris di 2326 km, Makemake di 1430 km e Haumea di 1560 km. Questi pianetini sono generalmente stabili nelle loro orbite ma non possiamo sapere se qualche oggetto dalle profondità del cosmo potrà un giorno avvicinarsi loro sconvolgendo le loro orbite, scagliandoli all’interno del Sistema Solare nella nostra direzione.

Le comete hanno il loro fascino ma sono solo palle di ghiaccio e roccia con orbite spesso cicliche che si avvicinano alla Terra mostrando le loro lunghissime, fantasmagoriche code luminose. Avvicinandosi al Sole, perdono parte della polvere e del ghiaccio superficiale creando piccole nubi che l’orbita della Terra attraversa una volta l’anno.

Chi non conosce le “Lacrime di san Lorenzo” dette anche “Perseidi” tra il 12 e il 13 Agosto? Sono le più famose ma sciami di questo tipo si incontrano tutto l’anno, solo che leviamo gli occhi al firmamento e che non ci siano nuvole.

Ecco l’elenco completo,, degli sciami meteorici col loro mese di incontro e picco di visibilità per i più curiosi che volessero vederli:

Quadrantidi, 3 gennaio.

Liridi, 22 aprile.

Eta Acquaridi, 6 maggio.

Arietidi, 7 giugno.

Sud Delta Aquaridi, 28 luglio.

Perseidi, 12 agosto.

Orionidi, 21 ottobre.

Leonidi, 17 novembre.

Geminidi, 14 dicembre.

Ursidi, 22 dicembre.

Per ultimi ho lasciato i più pericolosi, i meteoriti. Palle di roccia di varia grandezza che corrono impazziti attraverso le orbite dei pianeti, impattando su questi spesso e volentieri.

Alzando gli occhi al cielo, avrete sicuramente visto una volta nella vostra vita, una striscia luminosa e avrete espresso un desiderio segreto sperando che si avveri. Ma l’unico desiderio che dovreste esprimere è quello che “il cielo non vi cada sulla testa”.

Ci sono meteore piccole pochi centimetri ma volano anche oggetti grandi centinaia di metri se non chilometri.

66 milioni di anni fa un mostro di 150 km di diametro si abbattè tra lo Yucatan e l’oceano Atlantico provocando un disastro planetario che fu la causa dell’estinzione dei dinosauri.

Oggetti del diametro di 50-100 metri colpiscono la Terra in media ogni 1.000 anni, rilasciando un’energia simile a un’esplosione nucleare.

L’evento di Tunguska, in Siberia, che ho citato all’inizio dell’articolo, avvenne nel 1908 e distrusse 80 milioni di alberi su una superficie di 2000 km quadrati.

Su Celijabinsk, città russa di un milione di abitanti, cadde nel 2013, un asteroide di “soli” 15 metri che esplose a circa 30 km sopra l’omonima città. Esplosero improvvisamente i vetri di migliaia di finestre, ferendo anche seriamente 1500 persone e terrorizzando l’intera cittadinanza.

Concludendo, sarebbe bene che la nostra arrogante, spocchiosa cività tecnologica si dia una verniciata di umiltà.

Auspichiamo che i capi di Stato diano più risorse allo studio dello spazio profondo allo scopo di individuare per tempo i pericoli che potrebbero giungere inaspettati, evitando che “il cielo ci caschi sulla testa”.

***

L’Autore di questo articolo ha pubblicato una “Trilogia delle streghe” e i romanzi “Ramesse XI” e “Aquileia in fiamme”.

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