“Lo stadio” di Marco Fedele. Casa Editrice Le Mezzelane. A cura di Francesca Giovannetti

Nonostante sia ben specificato che il libro è interamente un’opera di fantasia, nonostante la società calcistica protagonista non esista, le vicende narrate si percepiscono così verosimili e vicine che inducono a una riflessione piuttosto amara.

Corruzione e interessi personale permeano il mondo dorato del calcio che, mano a mano che la lettura avanza, perde molto attrattiva.

Siamo abituati a vedere bambini e giovani ragazzi correre dietro a una palla, sentiamo spesso la risposta “voglio fare il calciatore” alla domanda : “cosa vuoi diventare da grande?” . E vediamo quegli occhi limpidi e speranzosi, che studiano attenti tutte le mosse dei beneamini  sul campo sportivo. Una passione pura, che si coltiva fin dalla tenera età e noi adulti sorridiamo.

Questo libro non fa sorridere, fa riflettere. Si riflette su come uomini ambigui e senza principi possano sporcare i sogni dei bambini. È un grido sordo all’impotenza, una denuncia contro ignoti per il marcio che si può nascondere.

Intrighi, sotterfugi, frustrazioni, ambizione, arrivismo, opportunismo e sopra a tutti: interesse. E non importa chi ci andrà in mezzo, chi ne farà le spese. Il dio denaro può tutto.

E leggendo si arriva a capire che si stanno infangando i sogni dei bambini, e questo non dovrebbe essere permesso a nessuno.

Un libro denso di personaggi che si muovono convulsamente in uno strato di azioni invisibili ai più. Quasi disturbante.

Un libro articolato e complesso, con molti personaggi con cui il lettore ha necessità di familiarizzare. Un testo che non deve essere letto in fretta.

Uno stile decisamente originale, che a tratti sfiora la cronaca.

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