“Il mistero di casa Bell” di Annalaura Siercovich, Horti Di Giano. A cura di Alessandra Micheli

Fin da quando ero una bimba, fui rapita dai racconti delel fate.

Li adoravo.

Restavo sulla mia poltrona preferita, quella di vimini di nonna a leggere pagine e pagine di quegli incontri incantati.

E adoravo ascoltare la suite dello schiaccianoci, cosi magica e cosi suadente la danza della fata confetto.

Con quella musica, quei racconti e dalla finestra un crepuscolo che avanzava, ero convinta che qualcosa di magico potesse accadere.

E in fondo…cos’erano se non fate quelle ombre che vedevo sulle pareti?

Cos’era quello spiffero di vento tra i capelli, freddo ma al tempo stesso dolce, come una carezza soave?

E restavo li, ore e ore immersa nel mio mondo.

Un modo che si presentava poi, una volta chiusi gli occhi, nella notte che avanzava prepotente, con quei sogni di reami meravigliosi a cui si accedeva da un portale antico, di marmo arricchito di tralci di rose bellissime.

E occhi oblunghi vispi e dorati mi accoglievano lieti dicendomi Ale sbrigati, dobbiamo giocare altrimenti il giorno arriva..

Sono sogni che mi hanno accompagnato da sempre.

Retaggio di un mio essere un eterna peter pan in gonnella.

O Chissà retaggio di una mia agognata appartenenza al regno segreto.

E in fondo non mi ha mai abbandonato quel sentirmi fuori dal modo, quel osservare nella penombra figurine che danzavano vivaci allegre e birichine.

E’ questo che mi rende strana, assurda, e asociale.

Avvertire di essere nel mondo ma non del mondo, con tutti i sensi, tutta l’anima.

Ecco perché forse, il fantasy non mi ha mai davvero attirato.

Pochi soni i libri che ci accompagnano nel regno incantato ,e che sono capaci di ridermi al cento per cento quelle emozioni dimenticate, ma mai lasciate andar via, neanche ora che gli anni passano e un po’ di bianco tinge i capelli.

E forse complice quel mio viso che non cambia, sento di essere sempre a metà tra due dimensioni, sempre più insofferente alla materia, sempre più attratta dal numinoso.

Ecco perché pochi sono i libri-porte.

Si contano sulle dita di una mano.

Possono essere belli, sdolcinati, accattivanti.

Ma non sono le chiavi per quell’universo di magia.

Forse lo è stato le cronache di Spiderwirck.

O forse Alice.

Sono quelli che restano sotto il mio cuscino, reliquie preziose che mi possono avanzare fiera nel mondo che mi appartiene di diritto.

Il mondo oltre il portale.

Quello che si osserva durante le passeggiate nel bosco.

Fatto di ombre ma anche di luci.

E poi arriva…la Siercovich.

E la mia mente torna al tempo infantile.

O forse alla mia origine.

Basta aprirlo e un profumo di muschio ti invade.

Osservi di nuovo quelle ombre saettare allegre sulla parete.

Avverti di nuovo quella carezza lieve sui capelli.

Le risa.

I racconti

Le voci di vecchi amici mai dimenticati.

Che ti portano nel bosco a cui…tu appartieni.

Per diritto.

Per dono.

Per scelta.

Il mondo numinoso è minacciato.

Abbiamo mille cento streghe che tentando di renderlo cenere.

Magari hanno nomi meno antichi.

Sono tecnologici.

Ti mostrano le loro tentazioni, le loro seduzioni.

Ma intendono semplicemente,,,devastare quel portale.

E impedirci oggi di percorrerlo.

E cosi bisogna che i due regni trovino di nuovo l’unione.

Il reale e l’irreale.

Con due campioni forti, pieni di di fede e di amore.

Tanto da poter toccare la strega e farla mutare.

Da megera in ombra.

E sarà l’ombra a ricordarci il pericolo.

Sarà l’ombra colei che ci unirà nel nome della fantasia.

Perché il mondo di Belt appartiene a tutti noi.

Ci dona fecondità.

Ci sazia una fame di sogni che ci rende scheletrici.

Ci placa quel cuore che sogna di ballare sotto le querce divenute canute sagge consigliere.

E allora tutti noi cerchiamo di proteggerlo quel mondo.

Che forse non sfavillante come le false luci di una città che promette progresso.

Quel bosco sa di muschio, sa di cannella.

Profuma di rose selvatiche.

Profuma di mistero.

E magari se davvero continuate a crederci, non importa l’età, potrete trovare un adorabile fungotto a accompagnarvi accanto al portale.

Scegliere di attraversalo è la vostra responsabilità.

Ma solo sapere che esiste e non è illusione, è quello che davvero conta.

Un libro magico, forte importante perché i sogni tornino a regnare in questo arido mondo.

***

Per te

che sei dall’altra parte del portale.

Tra il bosco di Belt passeggi

e mi sorridi

E’ il nostro regno mamma.

E un giorno torneremo a passeggiarci assieme.

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