“Aggiungi un desiderio” di Barbara Morini, Words edizioni. A cura di Patrizia Baglioni

Steno non ama il Natale, odia ricevere e donare regali e si oppone senza successo allo scambio di auguri.

Ma il Natale non si ferma per niente e nessuno, nemmeno per Steno.

“Touchè” direbbe l’irriverente e strambo ginecologo, protagonista insieme alla sua Francesca di AGGIUNGI UN DESIDERIO di BARBARA MORINI e pubblicato da WORD EDIZIONI.

Chi ha già letto LASCIAMI STARE della stessa autrice, ritroverà gli stessi personaggi ma in questo completamento, la storia è concentrata sulle festività natalizie.

Il breve racconto si regge comunque senza il romanzo maggiore e Steno e Francesca prendono forma in modo nitido seppur il loro rapporto venga frammentato senza ripetere la parte già presentata precedentemente.

Ma perché Steno odia il Natale?

Il Dottore proviene da una ricca famiglia dove le apparenze vengono prima di ogni cosa, così anche i regali dovevano essere in linea con la rispettabilità della loro classe sociale, se il piccolo Steno chiedeva una pista di macchinine riceveva un modellino che montava il padre con sommo divertimento, se voleva un libro sui dinosauri scartava il Don Chisciotte di Cervantes.

Per anni il libro aveva vegetato sul suo comodino con somma soddisfazione della madre che amava incondizionatamente le lotte contro i mulini a vento, lei e non Steno.

Steno odiava i mulini, il vento e pure Cervantes, d’altronde come biasimarlo?

Per anni aveva accettato di recitare il suo ruolo sposando una donna presentata e voluta dai suo genitori fino a quando non aveva scoperto il tradimento della moglie e lì la decisione di divorziare non solo da lei, ma dalla sua appartenenza sociale.

Solitario e introverso, Steno rimane in contatto con pochi ma buoni e poi c’è lei Francesca, che non splende per il suo aspetto fisico ma per la luce interiore che porta con sé e acceca fin da subito l’uomo.

La giovane assunta come segretaria diventa la sua ancora di salvezza, perché nonostante si porti dietro un fardello insostenibile, Francesca è forte e onesta e soprattutto è l’altra metà che lo completa.

Le loro conversazioni telefoniche o i messaggi che si scambiano sono emblema di due metà uguali che insieme creano armonia.

Alla stoccata del primo risponde la sagacia della seconda, lei lo comprende e lui si sente felice.

Ecco perché gli manca terribilmente soprattutto a Natale, soprattutto dopo aver trascorso la giornata a casa dei suoi genitori che hanno travestito un albero da pavone e invitato la figlia di un Senatore, per combinare un nuovo incontro.

La loro insoddisfazione non viene dal fatto che il figlio sia solo, ma di non aver nipotini da esporre e a cui comprare regali. Con amarezza Steno e la donna numero (Ottavia) si riconoscono uguali ma una differenza c’è: Steno ha qualcuno da amare, non è una cosa da poco, e allora gli chiede la giovane, perché non è con lei?

Già perché?

Perché a volte le cose più belle bisogna attenderle con pazienza e sarà il Natale a segnare il destino e le tappe dell’amore tra Steno e Francesca.

Una storia natalizia fresca e divertente che parla un linguaggio intenso perché nonostante la simpatia dei personaggi, traspare dalle loro personalità un passato pieno di dolore e incertezze che ce li fanno sentire veri e vicini.

Che l’amore trionfi a Natale sembra quali scontato ma non lo è per loro, non lo è mai per chi ha sofferto e allora non è strano che le parole TI AMO non vengano mai pronunciate, se ne usano comunque altre ugualmente evocative.

“Sei tutti i quadri che non abbiamo alle pareti, tutti i soprammobili che potrebbero abbellire la nostra casa. Tu mi abiti, Francesca.”

Ho trovato questo libro veramente interessante, non solo per la storia che finalmente ci restituisce due persone autentiche con vicende credibili, ma soprattutto per lo stile ironico e originale dell’autrice; il linguaggio seppur semplice non è mai scontato e prevede una certa arguzia di fondo per essere apprezzato.

Mi piace.

Mi piace quando si sperimenta con la parola in un genere ben preciso che spesso sfrutta una struttura fissa.

Mi piace trovare personaggi definiti nella loro normalità, senza qualità eccessive, potrei esserci io al loro posto e spesso mi riconosco nei loro desideri.

Mi piace trovare la novità soprattutto a Natale quando tutto sembra già visto e sentito, è stato un regalo inaspettato ma perfetto per me… perchè anche il mio Don Chisciotte è ancora sul comodino!

Buon Natale Steno e Francesca!

Buon Natale a tutti voi!

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