“Ultime voci dai fondali profondi” di P.F. Liguori F. Bucci, Les Flaneurs. A cura di Alessandra Micheli

Eccomi a voi miei adorati lettori, pronta ad accompagnarvi assieme a me nei migliori regni di quella fantasia che solo oggi, sappiamo apprezzare.

Noi seduti sulle poltrone, noi ingabbiati in piccole case prigioni, limitati da vetri e pareti, mentre il mondo e la terra rinasceva senza di noi ( e io rifletterei su questo punto) abbiamo compreso come in realtà potevamo essere liberi.

Lasciando che la mente viaggiasse, lasciando che la realtà fosse plasmata dal nostro dio interiore.

E allora solo con questo strano oggetto chiamato libro, sniffato da alcuni ma letto da altri, il mondo diveniva un luogo da esplorare.

Pieno di orrori è vero, ma anche di quell’adrenalina che ti avvicina a Dio.

Perché è solo l’incontro con il mistero e l’occulto che noi lo sentiamo presente.

E cosi oggi assieme a voi solcherò i mari della nostra bella Italia, fino ad arrivare in terra d’Egitto, dove riposano in un sonno eterno, divinità risvegliate spesso da un atto sacrilego.

Divinità crudeli e impietose eppure…capaci di trasformarla la vita, di renderci più consapevoli della sacralità di gesti e riti.

E cosi dai fondali profondi di un mare che ha affascinato mirabili scrittori prima di me, solcato da pirati e orribili creature ( basti pensare al Kraken) andremo a scoprire cosa si cela in un naufragio, ahimè pane quotidiano per chi sposa il mare a sa che prima o poi Davy Jones richiede il suo tributo.

L’avventura inizia e si insinua sottopelle, donando dei brividi e rendendo il testo cosi magnetico che le dita non si staccano dalle pagine.

Si soffre.

Si rabbrividisce e si sorride per la perfetta caratterizzazione dei personaggi.

E si sogna.

Un sogno cosciente popolato da divinità dagli occhi neri, da avventurieri senza scrupoli e fanciulle che improvvisamente si staccano dal peso di questa realtà per tornare a essere flutti di onde.

E cosi il mare cosi celebrato da Baudelaire compie la sua malia:

e sempre amerai uomo libero il mare…

Anche se custode di maledizioni.

Anche se scrigno di manufatti terribili.

Anche se diventa lui stesso porta coeli…alla fine dell’ultima pagina è il suo odore che accarezzerà le tue narici.

E ti farà sentire sospeso in una realtà ovattata ma profondamente liberatoria.

Non buttatevi certo dagli scogli sedotti dal mormorio delle ode.

Non trafugate antichi manufatti.

Semplicemente…amate quel profumo di salsedine.

E fatelo vostro, stretto stretto dentro il cuore.

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