
Meurisia è orfana e vive con i nonni nel Rifugio delle Sorgenti con l’unica compagnia di Vogela, la custode spettrale della casa degli sciamani, il Birdadomo.
Quando gli ultimi sciamani falliscono nel tentativo di far tornare i Trova Acqua, magici uccelli in grado di portare la pioggia, toccherà proprio a lei salvare la città di Malvarma.
Meurisia dovrà scoprire la causa della siccità per poter interrompere per sempre la maledizione che ha colpito la sua gente e fondamentale per lei sarà l’incontro con Zardel, un giovane mercante proveniente dalla città di Heelslaan.
Onorateli e rispettateli, perché nel giorno in cui i Trova Acqua lasceranno la terra per i cieli la pioggia fuggirà con loro e il deserto diventerà il vostro unico signore.
Venerateli e riveriteli, perché nel giorno in cui i loro colori saranno un ricordo saprete che la fine è prossima.
Sono molti i temi che Alexandra Fischer tratta in questo nuovo fantasy: la lealtà, l’amicizia e la fiducia sono predominanti nella storia, ma quello che ne fa un libro che dovrebbe essere proposto alle nuove generazioni è l’impronta ecologista che lo contraddistingue.
Si potrebbe quasi dire, leggendolo, di avere tra le mani una favola nel senso più ancestrale del termine in quanto attraverso un racconto avventuroso insegna al lettore una verità molto semplice eppure spesso ignorata: la natura va rispettata o si ribellerà e l’uomo ne pagherà le conseguenze.
I Trova Acqua sono degli uccelli in grado di portare pioggia e frescura, sono degli animali meravigliosi dotati di un canto soave e di un piumaggio dai colori straordinari che, offesi dai gesti degli uomini fuggono, lasciando le fonti asciutte e riducendo Malvarma a un deserto.
Ma nella loro fuga si fermano a Heelslaan, rendendola un luogo gelido e inospitale.
Nonostante ciò gli uomini passano il tempo ad accusarsi della fuga dei Trova Acqua, facendo ben poco per rimediare al problema e toccherà a una ragazzina trovare il modo di farli tornare ristabilendo l’equilibrio del mondo.
Vi viene in mente nulla?
A me sì.
Gli uomini sono i responsabili degli sconvolgimenti climatici, ma molti sono ormai così assuefatti che non fanno nulla per cambiare la situazione in cui viviamo preferendo dare la colpa ad altri, la speranza è riposta nei giovani.