
Attenzione! Entrare in questo libro significa perdersi in un incantesimo.
RURALE di MATTEO GUBELLINI è un libro illustrato realizzato con la tecnica pastelli ad olio, dove le immagini sembrano essere state investite della capacità di parlare.
I colori vividi colpiscono il lettore, così come i disegni inusuali che rappresentano Carnerosse come una donna gigantesca con la testa di toro prigioniera in una torre che non può nasconderla.
La protagonista è la ragazza bianca candida nel suo vestito, gioca con il cerchio anch’esso bianco ed esplora con ingenua curiosità il paesaggio rurale.
Ah, la ragazza non ha la testa, forse per questo non si rende conto dell’agonia di Carnerosse che incuriosita dalla ragazza sfida la sua timidezza e la ritrosia a uscire dalla torre per guardarla, seguirla e ammirare i suoi movimenti.
Le immagini commentate da rare parole hanno il pregio di lasciare libera l’interpretazione.
E allora per me la ragazza bianca rappresenta l’infanzia, il fatto che non abbia testa è simbolo della leggerezza che caratterizza quel periodo.
In realtà da piccoli si hanno occhi solo per il gioco da esercitare in assoluta libertà.
Ecco ancora una contraddizione, Carnerosse è prigioniera dell’ombra di una torre, dalle corna che le schiacciano la testa, della sua imbarazzante nudità e soprattutto di se stessa.
Il disagio contro la spontaneità. L’ilarità contro la solitudine.
Sembrano queste le contraddizioni che definiscono il testo e gli danno profondità, prospettiva.
E poi il paesaggio rurale il terzo protagonista che si esplicita con la forza dei colori e il TAM TAM dei suoni che la ragazza bianca insegue come se quel ritmo le appartenesse, tra la natura così come tra le braccia dei suoi genitori a casa.
Il ritmo dell’amore, della condivisione a cui Carnerosse non sembra destinata.
Un libro dal sapore amaro e dolce allo stesso tempo, che avvolge il lettore con le sue emozioni e la profonda umanità che solo tornando bambini si può assaporare.
Grazie a Matteo Gubellini per quest’opera di rara intensità utile a grandi e bambini che sprona a seguire la propria voce interiore con poetica intuizione.
“Nella campagna notturna i suoni si sprigionarono con calma, rimanendo indistinti. Le chiome si ricomposero mentre l’erba si abbassava coi pezzi di buio. La ragazza senza testa tornò ad aspettare un tam tam che cresce in tanti posti diversi e si allinea al suo respiro come una voce impossibile da ignorare.”
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MATTEO GUBELLINI: nato nel 1972 nasce a Bergamo. Durante la prima adolescenza si approccia alla Musica e alla Parola. Frequenta il Liceo Artistico, poi la Scuola del Fumetto. È un illustratore di libri e fa spettacoli tratti dai suoi libri, con musica e teatro di figura, tiene corsi e laboratori in giro per l’Italia. Nel 2017 e nel 2018 è stato docente d’illustrazione e teatro dell’ombra presso l’Istituto di Design Palladio di Verona. Tra i riconoscimenti ottenuti ci sono stati: il Primo Premio del concorso d’illustrazione “Illustrissimi” nel 2006; il Primo Premio del concorso d’illustrazione “Sulle ali delle farfalle” nella sezione 3/5 anni nel 2008; il Primo Premio del concorso d’illustrazione “Strisce di jazz” nel 2011; il Primo Premio del concorso d’illustrazione “Sulle ali delle farfalle” nel 2013; il Primo Premio al concorso d’illustrazione “La vallata dei libri bambini” nel 2016; il Primo Premio al concorso d’illustrazione “Disegni al sole” nel 2016; selezione finale per l’esposizione di Ilustrarte 2018 di Lisbona; selezione finale per catalogo di Tapirulan 2018.