
“Armageddon” è una raccolta di racconti – cinque – pubblicata a cura dell’autore nel 2008 e ancora reperibile sia nelle librerie del gruppo Mondadori, che online.
Alan D. Altieri (nome di battesimo Sergio), morto improvvisamente nel giugno 2017 all’età di sessantacinque anni, è stato un artista poliedrico: scrittore, editor, sceneggiatore, regista, direttore di fiction cinematografiche e televisive.
I racconti, che ho appena finito di leggere, si sviluppano in un mondo che, per vie diverse, è giunto al capolinea: l’Apocalisse.
Phoenix: due personaggi divenuti immortali per cause imprecisate attraversano secoli di guerre e distruzioni cui partecipano attivamente, morendo e rinascendo innumerevoli volte, come l’Araba Fenice, da cui il titolo. Ma, alla fine, ne resta uno solo (Hilander ?), a compiacersi delle distruzioni che riesce a compiere in un mondo che le guerre nucleari stanno conducendo all’Apocalisse finale.
Ponte: la foresta amazzonica reagisce agli stupri d’ambiente e al genocidio delle popolazioni indigene perpetrati dall’uomo cosiddetto civile in nome del profitto; essa attuerà la distruzione, per cause naturali, del grande ponte sul Rio delle Amazzoni che una multinazionale sta ultimando, senza dare ascolto all’avvertimento del giovane sciamano del “Popolo Invisibile”, tribù di indios scacciati dai propri villaggi.
La sindrome di Wolverton: tra i ghiacci dell’Antartide, un virus sconosciuto che sconvolge le menti fa sì che i componenti di una missione militare e scientifica si trasformino in feroci assassini che si massacrano a vicenda. L’ultima superstite riuscirà a decollare con un grosso elicottero in grado di trasportarla nel mondo civile, in cui potrà diffondere il contagio.
Miss Ecclesiaste: in una New York deserta, deserta come ormai il resto del mondo, una giovane donna si aggira da dieci anni, unica superstite. Una ex modella strapagata, che ha dovuto imparare a sopravvivere e a difendersi dagli animali selvaggi e da quelli domestici inselvatichiti. Per non impazzire, colloquia con un video registratore, alla cui presenza festeggia il decimo anniversario dal giorno dell’Ecclesiaste, quando, in meno di ventiquattr’ore, la razza umana si è estinta per un misterioso morbo che rende incompatibile l’aggregazione delle cellule nei corpi, ma solo quelli di uomini e donne, lasciando immuni gli animali. Ha pensato spesso al suicidio e non sa bene perché continuare a scegliere di vivere. Un finale a sorpresa lascia la porta aperta alla speranza…
Certificato Omega: è un lungo racconto, quasi un romanzo breve. Una megalopoli afflitta da un concentrato delle patologie che caratterizzano la società moderna: inquinamento, depravazione, violenza minorile, corruzione, e chi più ne ha, più ne metta. Un poliziotto disperatamente fedele alla consegna si batte contro un capo corrotto e una baby gang di spietati assassini che prosperano grazie allo spaccio di una droga: la droga finale, che conduce a morte certa per disgregazione molecolare. Una città da cui le persone cercano di fuggire, ma per farlo occorre munirsi di un certificato, il fantomatico “certificato Omega”, che può essere ottenuto soltanto partecipando a file chilometriche. Ogni sportello però, dopo giorni di attesa, fornisce un modulo da compilare per poter partecipare a un’altra fila presso un altro sportello.
Percorrendo varie fasi, ognuna scandita da una lettera dell’alfabeto greco – dall’alfa all’omega, appunto – il protagonista riuscirà ad ottenere un’inutile giustizia e, alla fine, anche il famoso Certificato Omega: tutti lo vogliono e nessuno sa a cosa porti, se non accedere al Centro Omega e, forse, a una morte senz’altro preferibile all’inferno in vita.
L’autore usa un linguaggio duro con cui, senza tralasciare l’introspezione nei vari personaggi, rappresenta al lettore scenari truculenti: guerre, passate e future, aventi il massacro come unico, vero obiettivo; corpi smembrati, stupri degni del Marchese De Sade, burocrazia inefficiente al limite dell’idiozia, avidità, corruzione… tutto in grado di condurre il genere umano alla meta finale dell’estinzione: Armageddon, appunto.
Consigliato agli amanti del Gotico e del Noir: difficilmente troverete di meglio.