“Vladek e castel Zann” di Chiara Ba, Writeupsite. A cura di Alessandra Micheli

Si avvicina la notte più tenebrosa dell’anno!

E cosa mai vi proporrà la vostra Ale?

Un horror?

Sbagliato.

Un fantasy.

Fuochino.

Vi propongo un libro fenomenale miei adorati, che erroneamente può essere considerato per ragazzi.

Ma quali ragazzi!

Serve a noi adulti!

Non solo per sognare un po’, per addentrarci all’interno di miti temuti e tramandati da generazione e generazione.

Ma anche per riviverli in chiave moderna o post moderna, svecciandoli, togliendo loro le vetuste ragnatele in cui, un certo modo di concepire la tradizione, li ha condannati.

Alla polvere, a un evanescenza che combacia troppo spesso con l’inesistenza.

A relegarli nell’inconscio alimentandoli di paura, raccapriccio e pudore. E invece no.

Certi archetipi, certi personaggi che appartengono al mito vanno necessariamente rivalutati, va data loro una nuova forma e devono raccontare un po’ di noi, del tempo che ci attraversa feroce.

Di cosa sto parlando?

Ogni figura che emerge dalla notte dei tempi posta con se un racconto inedito e importante della società in cui viene raccontato.

Una volta che le parole delle narrazioni orali danno loro una forma essi assorbono di conseguenza un respiro particolare che, in sociologia viene denominato ethos.

E l’ethos non è altro che il calderone di valori, di terrori, di comportamenti sociali, di pudori e di afflati di ribellione di una determinata società in una determinata epoca.

E’ un insieme di norme morali e di elementi di etica.

Cosi il licantropo, la strega, il vampiro stesso ci appare di volta in volta diverso e prende la sua immagina proprio dal mondo in cui si trova, a suo malgrado, a muoversi.

Ecco perché il succhiasangue divine simbolo dell’impudicizia ( si pensi al suo exploit nel vittoriano) o di paura della morte o addirittura di travalicamento dei limiti imposti dall’ordine ( dio).

Se con alcuni racconti brillantinati, il vampiro riceveva nuova linfa divenendo diciamo il racconto romanzato di un amore che sfugge alle coordinate umane tempo e spazio, è pur vero che la sua evoluzione si è un po’ fermata.

E’ rimasto cosi racchiuso in due mondi onirico e reale ( perché le vicende di Twilight sono comunque basati su un qualcosa di carnale con una spiegazione tutta pseudo biologica).

Cosi cristallizzato esso ha perso un po’ della sua verve ironica dei primi tempi e di una certa tendenza alla ribellione: Edward e i Cullen sono quanto di più conformistico che possiamo mai trovare, tanto che la oro società non è altro che un riflesso della nostra.

Cosa accade dunque?

Che del vampiro manca l’esaltazione o semplicemente la narrazione della sua componente più intrigante: è il diverso, è il regno del pregiudizio, è il modo con cui il potere minaccia chi non si conforma.

Se esci di notte rischi di incontrare il diavolo.

Le fanciulle che sentono strani pruriti rischiano la perdizione, chi non abbraccia il crocefisso è perduto.

E cosi via.

Dopo Hotel Transilvania il diverso torna a suscitare interesse, ma sono ancora pochi i tentativi di usarlo per creare qualcosa che comunichi non già con lo strumento della paura ma con una certe accentuazione, ironica e sarcastica, dei difetti e dei pregi della nostra società.

Ecco che dalla penna talentuosa di Chiara esce un libro che accoglie in se ogni elemento sopra descritto: è ironico, è educativo, è divertente ma sopratutto capace di giocare e di giocare con stereotipi e archetipi. Vladek e le sue esilaranti vicende divengono cosi strumento pedagogico: neanche l’occulto mondo altro è scevro da una strana tendenza all’imperfezione.

Neanche la strega è cosi aliena al mondo naturale umano in cui è la gelosia e fare da padrone.

E neanche il mago più potente può esimersi dall’abbracciare il sacro fuoco dell’arte.

Culinaria, ma sempre arte.

E cosi l’incontro umani e “mostri” diviene una sorta di accettazione più profonda.

Ognuno rivede nell’altro un riflesso delle proprie inadeguatezze.

Ed è soltanto vedendosi dall’esterno, come in un riflesso cangiante che si impara a amarsi, accettarsi e perché no fondersi.

I vampiri divengono umani e gli umani esseri sovrannaturali.

Ed è questo che rende il libro fantastico: è nell’incontro la vera ricchezza che porta alla scoperta del se e a una vera maturazione.

E’ nella sfumatura che si trova l’incanto, è nella risata che si svela la vera magia.

Un libro consigliato a tutti.

Forse un po’ più al borioso lettore che a volte si prende un po’ troppo sul serio.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...