
Ah ragazzi mie, che libri vi stiamo presentando!
Atmosfere magiche e un po’ gotiche, personaggi indimenticabili, trame accattivanti e sopratutto generi che rischiano di essere dimenticati.
E ovviamente non è certo finita perché…adesso è la volta di un salto luogo arcano, uno di quelli amati dai bambini e dagli adulti.
Quanti ricordi mi suscita questo libro!
Ma andiamo con ordine.
Papillon è una storia antica perfettamente adattata alla frenetica vita moderna, una sorta di meravigliosa ristrutturazione della favola di Hansel e Gretel.
Solo che, per essere davvero perturbante deve cambiare scenario.
Non un bosco oscuro e pericoloso, luogo ideale per ogni notte terrificante.
Ma qualcosa che abbiamo sempre avvertito come rassicurante, come confortante, regno di gioia e letizia: un negozio di giocattoli.
E già la malia è compiuta.
Chi non si è mai innamorato di quel luoghi traboccanti di meraviglie?
Chi non si è mai aspettato di vedere orsi e persino schiaccianoci danzare e inchinarsi davanti a noi?
Dite la verità.
Nessuno.
Ricordo ancora il bellissimo negozio sito a Roma a piazza Navona. Quanti sguardi vogliosi di me bambina.
E ricordo le mie sortite, indifferenti, quasi casuali, con la scusa “ sa ho dei nipoti”.
E dio che senso di meraviglia!
Li regnava l’incanto e atmosfere stregate.
Li tutti i sogni erano a portata di mano e le risate cristalline di cuori puri rompevano il silenzio stanco degli adulti indaffarati.
Quindi un luogo davvero unico diviene…sostituto del bosco di Hansel.
I bambini vengono attirati quasi con un inganno, per nutrire forse non certo positive.
Anzi.
E’ il mondo degli adulti fatto di corruzione e di sentimenti che lacerano l’innocenza come vendetta e come rancori che ci rendono incapaci di perdono e quindi di redenzione.
Ecco lo scenario di Papillon.
Uno di quelli che restano tatuati a fuco nell’anima e continuano a fare capolino nei sogni, persino dei miei, che oramai di bambina non ho più nulla.
Eppure…forse dentro di me si agiuta ancora qualcosa se sono rimasta sedotta da questo libro.
O forse è il suo messaggio a tenermi ancora incatenata a quelle atmosfere…
Sapete chi è capace di spezzare gli incantesimi più malvagi e crudeli?
Un anima non corrotta dal male.
Una di quelle che vogliono restare capaci di stupirsi, di provare meraviglia, di essere un po’ come il fanciullino di pascoliana memoria.
Colui che è convinto che, in fondo, persino le bambole con i loro occhi fissi e vitrei abbiano un anima e una coscienza.
E il sortilegio ha inizio.
Un posto dove il sacro si tocca con mano e che, quindi oscilla tra il puro, simboleggiato dal bambino innocente, e l’impuro ossia dall’animo maturo corrotto dall’incapacità di perdonare.
E’ quindi una storia di redenzione?
Si anche.
Ma è sopratutto un libro che racchiude l’invito di Halloween: non lasciate che il quotidiano con le sue fatiche el a sua razionalità eccessiva, vi imprigioni il cuore. Sognate.
Credete nelle fate e battete le mani per non farle morire.
E siate un po’ dei raggi di luna, incantatrici pronte a difendere i sogni, dei piccoli cosi come degli adulti.
Un libro evocativo, delicato e al tempo stesso magico, bellissimo, seducente e perfetto.
Buona danza