Il blog consiglia “L’uso della giustizia” di Antonio D’errico, Libeccio edizioni. Da non perdere!

In questo libro sono descritte le vicende di imprenditori, ufficiali delle forze dell’ordine, gente comune, amministratori pubblici colpiti dall’azione devastante e pretestuosa di un procuratore accusato di corruzione, di scambio di favori, di tangenti. 
La sua giustizia era fatta di blitz da eseguire in ristoranti e camping, nei luoghi della vita sociale, movimentando volanti, barche e natanti della guardia costiera, mezzi aerei che hanno descritto rotte nei mari e nei cieli delle Marche e della Puglia. 
 Tra le vittime si ricordano Felice Chiesa del camping Verde Mare di Marina Palmense, ultranovantenne, scomparso da alcuni mesi, Pino Silenzi titolare del ristorante Il Faro di Porto San Giorgio, ottant’anni e oltre, che hanno dovuto dimostrare con grande tremore le loro ragioni in un’aula di tribunale. La malagiustizia di magistrati corrotti è uno schiaffo alla legalità, alla legge dei giusti e degli onesti. Questo libro celebra le coscienze delle vittime e di quanti, nonostante tutto, hanno ancora fiducia in una giustizia che reclama da più parti un bene che allo stato attuale dei fatti è stato negato.


Antonio G. D’Errico, scrittore, poeta e sceneggiatore, nasce a Monteverde e vive a Milano. Autore di romanzi, poesie e importanti saggi d’inchiesta, ha vinto, tra gli altri, il Premio Pavese per ben due volte (1998 e 2000). Nel 2011 lavora, con Eugenio Finardi, al libro “Spostare l’orizzonte. Come sopravvivere a quarant’anni di vita rock”. Nel 2012 scrive “Segnali di distensione, incontri con Marco Pannella”, seguito nel 2015, da “Je sto vicino a te”, biografia di Pino Daniele, scritta con Nello Daniele, fratello del cantautore partenopeo. È candidato al Premio Nobel per la letteratura.

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