
Mi sono sempre chiesta cosa farei se il passato, quello che ho cercato di affrontare e forse dimenticare, decidesse di bussare alla mia porta e di offrirmi una specie di risarcimento morale.
Aprirei?
O chiuderei la porta sprangandola con il peso della mia acquisita, spero maturità?
E se fosse un lontano amore, uno di quelli che ha lastricato l’anima di lacrime e di rimpianti, che ha usato coltelli acuminati per incidere date o nomi su di me.
Aprirei?
Sarei disposta come Lucia del libro a ripercorrere una storia che si è invano tentato di modificare?
Perché l’esistenza non è certo un film e non è assolutamente possibile avere con se un editor capace di riparare i buchi della trama.
Quelli ce li teniamo, e dobbiamo conviverci.
E cosi i sedici anni della protagonista un pò si confondono con i miei.
Con tutti i sogni dii un anima ingenua e forse idealista, pronta a adorare ogni difetto e a rendere le fragilità quasi eroiche.
Nella storia di Lucia e Mad c’è tanto.
Il rifiuto che conosco bene di ogni ruolo prestabilito, quella voglia di definirsi spesso in opposizione al pesante fardello chiamato famiglia.
Di andare sempre un po’ oltre, oltre gli schemi e le convenzioni rischiando di essere anche un po’ egoisti.
Grandi speranze, grandi idee, e perché no grandi sogni, troppo grandi per un essere umano che tenta, ogni giorno di orientarsi verso un universo che è sconosciuto e pertanto un po’ pericoloso.
Mad è un po’ la mia anima di allora.
Polemica e sempre in conflitto, cosi desideroso di colorarsi in un modo diverso rispetto al grigiore di una vita standardizzata che forse perde un po’ di vista il piccolo se stesso che grida aiuto.
E Lucia con quella voglia di sentirsi libera e amata, amata oltre ogni etichetta e ogni schema.
E sono questi gli incontri che danno davvero una svolta alla nostra vita, se solo le permettiamo di plasmarci come argilla nelle mani sapienti dell’artigiano.
E tutte le esperienze.
Anche quelle dolorose serviranno per lastricare il proprio presente e immaginare il futuro.
Lucia lo comprende soltanto quando il passato bussa alla sua porta.
E rivede, come in un film alla giusta distanza ogni traccia di quella musica che ha tentato invano di spegnere.
Non è facile e io non avrei mai avuto il coraggio di farlo.
Proprio perché certi amori, anche fallimentari, anche capaci di metterci a nudo e di costringerci a prendere una via precisa, mai sognata e mai desiderata, nel mio cuore devono restare cosi pure da essere cristallizzate in un eterno e giovanile ricordo.
Anche gli incontro sbagliati.
Anche quelli mai davvero capaci di colorarmi l’anima.
Perché racchiudono l’essenza di ciò che ero e che, purtroppo non sono più.
Ma questo significa anche la scelta meno saggia, quella di essere sempre un pò legata a un dolore o a un rammarico.
Mentre Lucia conosce davvero la sua libertà nel momento in cui apre quella porta.
E il passato la inonda, fino forse a farla soffocare.
Eppure da quel mare, se si lascia che la corrente scorra, si può emergere.
Lucia emerge e comprende che, in fondo, ogni ribellione non ha davvero senso. Loro hanno vissuto.
Anche sbagliando, anche se si sono feriti.
Anche se a volte sembrava che il coraggio di guardarsi negli occhi mancava.
La vita prima Lucia con una nuova possibilità e a Mad togliendo un po’ di senso di colpa e prendendo, finalmente in mano la vita, libero davvero dal peso di essere Mad e diventando, finalmente più Adamo.
E togliendo gin maschera, ogni schema, ogni interpretazione rabbiosa del mondo, sono solo due esseri umani che ci provano a essere felici e a gustare ciò che hanno.
Anche se piccolo, anche se non cosi importante come i sogni giovanili hanno voluto mostrarci il futuro.
Un libro intenso e bellissimo, che entra nel cuore.
E un pensiero lo dedico a una piccola, grande coraggiosa Casa editrice che mi ha fatto innamorare di libri del genere, perché a volte la vita che ho trovato raccontata in loro supera le fievoli fantasie dei voli pindarico.
Grazie Biplane
“La sofferenza non si può accumulare più di tanto; alla lunga o soccombi o vai oltre. Io sono andata oltre.”