
La vita è dura, cara Manuela.
Manuela, un nome, un titolo, un romanzo “duro” perché Manuela scava dentro di sé e crea una voragine dentro di noi.
Chi è Manuela?
È un’adolescente come tante, ama la bella vita e gli abiti firmati, ma non può permetterseli.
È bella Manuela, di quelle bellezze che suscitano invidia nelle coetanee e cupidigia negli uomini e la bellezza è la sua unica ricchezza e la sua rovina.
Succede, quando si ha qualcosa che gli altri bramano, di incontrare chi sa far fruttare al meglio quella qualità, ma capita anche di trovare chi se ne approfitta e, se non si hanno gli strumenti giusti per difendersi, è facile cadere nella rete del pescatore più furbo.
È arrabbiata, Manuela. È arrabbiata con sé stessa, con la madre, con il padre e col mondo intero.
Rabbia e adolescenza, si sa, vanno spesso a braccetto e Manuela non fa la differenza; odia la madre che lei ritiene la colpevole principale della fine del matrimonio dei genitori, odia l’apatia del padre e odia le prese in giro da parte delle compagne di classe che hanno tutto ciò che desiderano.
Ed è proprio questa sua rabbia che la condurrà lungo una china sempre più pericolosa, rabbia e voglia di riscatto sono la molla che la spingerà a diventare una baby squillo e solo il dolore più grande che si possa immaginare metterà il punto alla sua storia, trasformando una tragedia in una dolorosa risalita.
Capita ogni tanto di leggere di ragazzine minorenni che si prostituiscono, spesso crediamo che la molla che le spinge sia la noia, molte volte le giudichiamo secondo i nostri parametri, ma è difficile che qualcuno si soffermi a pensare su quelli che possono essere i reali motivi di tali decisioni.
Ecco Falcone con Manuela lo ha fatto, restituendoci uno spaccato di vita comune, quasi banale nella sua crudele realtà e dandoci una spiegazione dura eppure razionale:
Manuela ha bisogno di comunicare, di essere amata e apprezzata, di piacere, di essere desiderata. I soldi tutto ciò non lo possono garantire.
Già, semplice.
I desideri e i sogni non possono essere acquistati, l’amore che si vende non è lo stesso che si riceve spontaneamente e, allo stesso tempo, non è con i soldi che ci si garantisce l’approvazione altrui.
Manuela è un personaggio di fantasia, eppure è in ogni ragazza fragile.
La incontriamo ogni giorno, vive nel nostro caseggiato, prende il nostro stesso autobus, è la ragazzina che troviamo al bar, si nasconde in ogni adolescente bullizzata perché “diversa” dal gruppo, è quella ragazza ferma davanti alle vetrine a osservare abiti che non può acquistare.
Almeno una volta nella vita ognuna di noi ha conosciuto quel disperato bisogno di essere amata quindi non giudichiamo Manuela, lei cerca solo amore.