
Tanja Mengoli si è ritirata sulla sua torre e ha tirato fuori una storia d’amore sì, ma anche da brividi con delle parti dark che tengono viva la tensione per tutta la durata della lettura.
Azzeccatissima anche la scelta di regalarci un’elegantissimo racconto in terza persona gestito con grande abilità!
Vediamo gli ingredienti:
Un Grimorio rubato da sigillare
Vampiri
Demoni
Congreghe di streghe
Un’organizzazione, la Tirannide, che ha il compito di mantenere l’equilibrio.
Una strega bellissima dai capelli bianchi legata al libro magico dal destino. Febe, buona, altruista, solare, una cinciallegra che vola con le aquile. Nata da una famiglia di streghe potente e rispettata, la nostra giovane è un personaggio tutto da scoprire, che cresce e si evolve in tutto il romanzo. La sua situazione iniziale viene stravolta da un finale che è tutt’altro che scontato.
Un mezzo demone orfano che odia le streghe. Jacob non sorride mai, è cupo, arrabbiato, tenebroso e ama le poesie di Baudelaire. Non sa gestire il proprio lato oscuro e respinge con forza i propri sentimenti.
La storia d’amore cresce fra Firenze ed Edimburgo e anche qui la nostra autrice ci accompagna in queste due città in cui il lettore si perderà con enorme piacere.
Ci sono tanti tipi di demoni e nessuno di loro nasce cattivo. Sono le scelte che fanno a definirli.
I misteri che verranno svelati nel corso della narrazione sono tanti e questo rende il ritmo piuttosto sostenuto.
I personaggi secondari sono caratterizzati benissimo e perfettamente coerenti con la trama.
I nostri protagonisti arrivano alla fine del romanzo dopo un complesso percorso che li porta in modo diversi all’accettazione di sé e alla presa di coscienza che all’amore ci si può solamente arrendere.
Esco dalla lettura ammaliata, sedotta e piacevolmente coinvolta da una penna che già conoscevo e che rimane per me una garanzia.
Consiglio per la lettura: cioccolata calda e un ombrello a portata di mano