“Il villaggio perduto” di Daniela Sacerdoti, Newton Compton. A cura di Jessica Dichiara


Tre parole le avrebbero cambiato la vita per sempre.

Bosconero appare come per magia nella vita di Luce.
Appare prima in sogno come una strada stretta che la conduce a una vecchia casa con una porta incorniciata da rampicanti rose bianche, poi come desiderio di scoprire le proprie origini e infine come luogo reale in grado di rispondere alle domande che porta con sé dalla nascita nel tentativo di riempire il buco nero della propria storia familiare.

Cosa può aver spinto sua madre a cancellare in maniera così violenta il proprio passato?

Bosconero è uno specchio sul futuro di Luce, è in grado di restituirle la memoria negata.

Il silenzio è una malattia che scorre lenta nelle radici di questa famiglia. Il silenzio aiuta a fingere che nulla sia accaduto.
Il silenzio uccide più che la morte stessa.

Il racconto della nonna di Luce è la medicina.
Una medicina amara.
Una medicina necessaria.

Nel passato troviamo delle lettere spedite ma mai arrivate, un bracciante con una borsa piena di libri in cerca di un motivo per restare, le braccia di una donna che stringe un neonato, la seconda guerra mondiale che si insinua nelle vite di tutti e come un mostro crea nemici a piacimento.


Luce disseppellisce i segreti, legge il passato, comprende il presente e mette in discussione il futuro.

Curiosità, meraviglia, delusione, rabbia, rifiuto, disprezzo, paura, rancore, ostinazione, disperazione, sconcerto, perdono sono tutti sentimenti che la nostra protagonista dovrà affrontare in un viaggio fuori e dentro di sé.

Il mondo di Luce è però destinato a tremare, trema la terra, tremano le case, tremano i ricordi, trema la speranza, tremano i sogni, tremano le bugie e più di tutto alla fine trema la verità.

Daniela Sacerdoti ci regala un romanzo intimo e privato capace di toccare l’animo in molti modi. Una scrittura irresistibile, impossibile da lasciare prima dell’ultima pagina.

Consiglio per la lettura: un casco antinfortunistica

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...