“Tutte le volte che mi sono innamorato” di Marco Marsullo, Feltrinelli. A cura di Ilaria Grossi

“Il fatto è che, quando sei rimasto l’ultimo single in un gruppo di amici, ognuno di loro pensa di avere la ricetta giusta per la tua felicità, la formula magica per assemblare il prodotto, come nel foglietto di istruzioni di una libreria da montare.

Spesso però ho la sensazione che nella confezione manchino dei bulloni, che ci sia stato un errore, come se un omino alla catena di montaggio si fosse distratto e avesse dimenticato di aggiungere quel paio di pezzi indispensabili a tirare su l’intera struttura”

Cesare è un giovane maestro elementare napoletano, che attraverso uno sguardo lucido e ironico, riflette sulla realtà della sua generazione sempre in affanno, sempre alla ricerca di piacere a tutti costi, eludendo spesso la vera immagine attraverso i social e i siti d’incontro.

È un continuo sali e scendi dalle montagne russe, tra euforia, nuovi incontri e momenti di solitudine, tra amori fugaci, fasulli, sbrigativi e convinzioni sbagliate. 

E quando Cesare smarrisce la bussola ecco che arrivano i suoi inseparabili amici Lucio, Sandro, Gabriele e Mariano.

Leggendo Tutte le volte che mi sono innamorato, si sente da subito che la storia di Cesare non è l’unica, c’è l’amicizia con la maestra Silvia, saggia e discreta, insegna a Cesare a cercare il ritmo giusto dell’amore.

“Il ritmo è quella sensazione di andare all’unisono con una persona mentre ce l’hai accanto”

L’amore vuole la pazienza di aspettare, di non forzare il destino, di accettarsi anche quando inesorabilmente la vita cambia.

L’amore non costringe, non forza, non impone scadenze.

E invece Cesare, appena riceve l’invito del matrimonio di Sandro ed Emanuela, vede in quel +1 sulla partecipazione una sfida con se stesso e contro il tempo.

È anche la storia di Lucio, Gabriele, Mariano e Sandro che come pianeti orbitano attorno alla vita di Cesare.

Amori, delusioni, matrimoni, fallimenti, speranza e quel velo di malinconia che non abbandona mai.

Siamo una generazione in affanno, in bilico tra il nostro io e quello che la realtà impone, una corsa al tempo e un invito costante a non perdere tempo.

L’amore però chiede tempo e pazienza, gioca a tavolino con il destino e aspetta solo il tuo attimo di distrazione per rivelare finalmente la carta vincente, quella che ti fa sorridere e dire, l’aspettavo da una vita.

Leggere Tutte le volte che mi sono innamorato, dal punto di vista maschile mi ha aperto un mondo e forse non c’è così tanta differenza tra uomini e donne.

Uno sguardo sincero e ironico, sì Marco Marsullo è uno scrittore completo quando mette nero su bianco le sue storie vere e senza filtri, sincero in ogni pagina, in ciascun personaggio, in ogni emozione, perché fa sentire il lettore un amico a cui poter confidare tutto senza paura di essere giudicato.

Grazie Marco, per questa nuova storia.

“Lascio andare tutto, e sembrerà strano, mi sento il cuore in pace”

Buona lettura con Tutte le volte che mi sono innamorato.

Ilaria per Les fleurs du mal blog letterario

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