
PERCEZIONI non è solo una raccolta di poesie, ma una riflessione, un dialogo che si apre al lettore.
Con linguaggio diretto e colloquiale Giovanni Battista Argenziano si presenta a partire dalle sue radici, esse scavano in profondità fino ad arrivare all’essenza.
Non è semplice specchiarsi, vedersi con autenticità, serve riflessione e “il sapersi ascoltare”, serve un’analisi dell’anima che “E’ la parte di noi/ che ci fa capire/ cosa siamo e/ cosa l’altrove/ ci può donare.”
Uno dei temi più sentiti è quello dell’amore, ma non quello fugace, che attrae e spaventa, il poeta ci parla di un amore che può durare, ma per far questo si torna alla conoscenza di sé, “per amare/ devi sapere/ cosa vuoi fare.”
La poesia resta attaccata alla realtà, alla concretezza delle cose, la quotidianità diventa momento di ponderazione e la nostalgia si prende il suo spazio, si ricorda il passato, lo si vaglia in relazione al presente “liberi di pensare”, si cerca un bilancio tra l’illusione di un mondo condiviso e una solitudine che pesa.
Forte è il pensiero di libertà, quella vera, sperimentata e vissuta, quella partigiana che da ideale politico diventa “voglia di vera libertà” a partire da noi stessi, “liberi di essere liberi”.
Questa raccolta poetica mi coinvolge per la sua ricchezza, tante PERCEZIONI, che arrivano da un’osservazione sensibile del mondo e dall’esistenza si intersecano e donano al lettore una lettura esperienziale.
Si legge e si impara qualcosa allo stesso tempo, alla continua riscoperta dell’essere rispetto all’apparire.
È TEMPO
È tempo di fare
non serve dire.
È tempo di coerenza
non di ipocrisia.
È tempo di lealtà
e non di furberia.
È tempo di riflettere
per poi poter agire.
È tempo di pensare
a come poter dare.
È tempo di essere
non solo di apparire.
È sicuramente tempo di tornare al verso per ritrovare qualcosa di sé, perché come sempre dico: la poesia accarezza e cura.
Buona lettura.