
2 racconti sull’umano, le sue avventure e le sue disavventure.
Il titolo fa pensare alla giustizia ma anche alla vita con tutti i suoi imprevisti e le sue follie.
È una specie di autopsia dell’animo umano, un’attenta descrizione dell’intimo, del nascosto, del segreto. Un sezionamento ironico e allo stesso tempo metafisico.
Tanti attori e tanti temi
Ettore, avvocato, scende i gradini dell’irrealtà per ritrovare se stesso e la propria libertà e ci fa conoscere il paradosso della comunicazione.
Albert, il custode dei sogni, è in ritardo ed è colpevole.
Albert conosce i posti invisibili e porta un segreto troppo pesante.
Spettatore di se stesso.
Il fotografo Graziano Vincenzi incanta con la sua arte e cerca con lo sguardo dell’animo la figlia.
Fedora è saggia, posata ed elegante.
Cecil parla con le onde del mare un linguaggio tutto suo.
Lindsay a volte si tuffa nell’acqua vestita per paura di perdere le sue cose sulla spiaggia.
Sembrano attimi rubati al tempo della vita, istantanee che sopravvivono alla vita stessa.
L’autore, che non conoscevo, ne esce con un animo curioso verso l’intera esistenza.
Un sinesteta a parer mio perché raccoglie i colori e li traduce in parole e le parole in sensazioni.
Così quest’insieme di racconti appare come una mostra d’arte viva che raccoglie i segreti, le paure e le angosce dell’animo.
Consiglio per la lettura: niente crostata a questo giro