
Nel coraggio degli umili brilla l’ultima speranza
Quarta di copertina:
La guerra divampa per terra e per mare, mentre il cielo si accende del fuoco della Torre di Guardia che chiama a raccolta l’Antica Alleanza. Al termine di una fuga attraverso la foresta, tra grotte che custodiscono antichi segreti e villaggi ridotti in cenere, Valiah e Dworf dovranno affrontare la più dura delle prove tra le mura di una città cinta d’assedio, sull’orlo della distruzione.
Mentre i popoli si radunano per l’ultimo scontro, Maestro Ardarhan è pronto a spalancare il Portale Dimensionale, dal quale giunse in un tempo remoto, e tornare così in possesso di tutto il suo potere. Prima, però, dovrà strappare la sua spada dalle mani dell’antica avversaria Viviah e piegare – o distruggere – l’ultimo della sua stirpe: Alyahdir di Carhas Ithil.
In un rincorrersi di eventi e rivelazioni, tra riconciliazioni e tradimenti, il destino che sembrava già scritto confonde ancora una volta le sue carte, in una partita tra Bene e Male il cui esito appare tutt’altro che scontato.
È così dunque. Speri davvero di potermi combattere chiamando a raccolta quelli che un tempo furono alleati?
L’aquila bianca si levò maestosa nel cielo, le ali spiegate nel vento che sconvolgeva l’aria, attirato dalla tempesta lontana, là dove il fascio di luce perforava le nubi.
Ebbene, fai pure. Porta da me Themenos e i montanari del Nilgun, non aspettarti però che Valaah si unisca all’adunata. Temo quegli zotichi selvaggi non potranno farlo, al momento hanno altro cui preoccuparsi e, in ogni caso, non avrebbero più una strada da percorrere per raggiungerti.
Ardarhan nella sua forma d’aquila si lasciò scivolare sulle correnti d’aria. Tutto il suo essere fremeva in risposta all’energia sprigionata dalla torre voluta da Viviah, tanto tempo prima, e che lui sapeva essere stata distrutta, sbriciolata dall’esplosione di una forza che le pietre di quel pianeta così debole non potevano contenere.
Lasciò scorrere lo sguardo sulla terra sotto di lui, sul suo esercito al seguito dell’araldo Antinoi. Il primo dei suoi nuovi servitori. Presto ne avrebbe avuti molti altri, come un tempo, quando gli uomini facevano a gara per contendersi il suo favore e si piegavano lieti al suo volere, in cambio del potere, della ricchezza, del piacere.
Era stato così facile sottometterli. Erano fatti della stessa materia del loro mondo: primitiva, più malleabile della cera. Pronti a rivoltarsi contro i loro simili, in qualche modo diversi nel fisico, o nel pensiero.
Davvero divertente, si disse e sorrise dentro di sé.
Se non fosse stato per Viviah e gli altri Ithilyan unitisi a lei, rammolliti dagli agi, quel pianeta sarebbe stato interamente loro. Un nuovo Ithil, un nuovo fulcro per l’impero che lui avrebbero creato per sé e per la sua gente.
L’autore
Annalisa Ghilarducci vive e lavora in Versilia. Nel 2019 pubblica con Dark Zone il suo primo romanzo, il fantasy classico “Carhas Ithil, la città sul mare”, cui segue nel 2021 il secondo volume “Carhas Ithil, l’ira del Custode”.
Nel 2020 esce per Porto Seguro il romanzo storico fantastico “L’ombra di Livia”. Alcuni suoi racconti sono presenti in antologie a tema storico e fantasy.
