
A volte la poesia si inerpica per i sentieri dell’espressione libera senza controllo, si lascia andare all’enfasi e alla catarsi.
Simone Ruggieri non cede a questo richiamo e struttura il verso, costruisce una magia particolare.
Perché quando la poesia incontra un ordine, una organizzazione degli intenti, prende forza, intensità, il tessuto dei significati diventa intreccio di storie e la lettura si trasforma in viaggio.
I temi sono quelli che accendono la riflessione, che pongono il singolo di fronte agli interrogativi della vita: l’amore, l’impegno all’autenticità, la ricerca di una sacralità, la ricerca di sé stessi, ciò a cui si guarda con GLI OCCHI DI MATTINA.
A colpirmi sono i dettagli dei componimenti: l’“abito sottile la mattina della festa”, “gli appunti grappettati” simboli di attesa e reticenza, il terremoto sentito “forte e chiaro sulla sedia del dentista”.
Mi piace la possibilità di modernizzare la lirica che si trasforma in messaggio Whatsapp, una eresia?
No, un modo di sperimentare l’espressività, di creare originalità in modo interessante e non privo di logica, perché la messaggistica ci pone di fronte ad un nuovo modo di comunicare di usare le parole.
Estemporanei i messaggi fanno riferimento a un contesto, costruiscono significati, creano legami.
Il mio sonno è la sua veglia.
Sta nelle cose, così sia.
Il messaggio parte tardi,
arriva presto la risposta.
Comunque in quel destino
in cui si desta e scrive,
e io disteso leggo,
si accorcia la distanza, vera.
E la grande illusione
deve essere sincera.
Il destino sembra farsi raggiungibile, la distanza si accorcia, ogni squillo fa da richiamo, ma è il legame diretto quello che crea una svolta, anche nei versi che da statici impostazioni di un telefono prendono vela e si incarnano in un desiderio: “vorrei sentirti ridere più libera”.
Il confronto con l’animo femminile diventa narrato, immaginato, recitato: “ E allora ti direi: / Tu sei la gentilezza / rimasta in questa Marca / E abbasserei lo sguardo”.
E poi il pensiero si perde nella quotidianità, e si fissa su una minuzia, che può sapere di ovvio per i più e invece diventa simbolo per il poeta.
Le cuffiette sono un traffico
di fili nella tasca del bermuda
perché tolte a ogni incrocio.
Per questo stordimento
le nostre vite sono dispari?
Sono queste le osservazioni che sanno di ispirazione, ti colpiscono con la loro brevità e ti lasciano lì a riflettere perché sanno di verità.
Ci sono delle cose da ricordare:
le quattro fasi della trebbiatura,
la vecchia e nuova Primavera Sacra,
l’odore persistente di una donna,
che regola il suo passo con il tuo,
le giuste proporzioni di una borsa.
Il giorno del tuo compleanno.
Giugno – luglio 2013
I versi sono divisi in varie sezioni e alcune di loro sono intitolate a donne, alla “ragazza alla locanda” a cui vengono dedicate “le prove generali dell’amore” e a cui lo sguardo corre quando si scende dalla piazza.
Il richiamo all’orizzonte e all’immaginifico fa da richiamo al territorio Marchigiano, lo stesso del poeta e le date indicano un’evoluzione del verso che si accompagna allo scorrere del tempo.
Eppure, anche in questo richiamo alla classicità conosciuta e rispettata dall’autore, noto un superamento, un voler andare avanti, un evolversi che crea novità e si confronta costantemente con la giovinezza.
Mi piace questa riflessione sul verso, questa volontà di metterlo alla prova con un ermetismo antico unito a tematiche contemporanee, è come se la poesia si tingesse di nuova vita, si rigenerasse in vista di nuove frontiere.
Se tu puntassi gli occhi verso il mare
e quindi li drizzassi verso il cielo,
vedresti quel che muta e poi s’unisce
nell’entusiasmo della lontananza.
Le nubi sono cariche di caldo,
le onde dei frangenti più imprevisti.
La giovinezza è una tempesta mite,
mi dici sorridendo dalla spiaggia.
22-24/07/2015
La poesia mi piace quando tendo a rileggerla, quando non mi è subito chiara e mi lascia pensare.
Amo il senso di sospensione che si crea tra l’autore e il lettore, il sospiro che il verso crea nel riconoscimento di situazioni e impressioni vissute da entrambi e soprattutto amo la rincorsa di un orizzonte, lo stesso che da secoli ispira e sazia.
Lo stesso che crea poesia.
Grazie a Itaca edizioni e a Simone Ruggieri per questa lettura che mi ha regalato emozioni complesse e ha creato ponderazione, non solo sulla raccolta presente, ma sulla poesia in generale, è questo confronto che crea cultura e fa dell’arte poetica motore propulsore della sfera letteraria.