la rubrica la parola ai lettori presenta”Le risate del mondo di Arturo Bernava. A cura di Anna Cali

Le risate del mondo è un romanzo storico scritto dall’autore Arturo Bernava.

Con questo romanzo l’autore vuole mettere in risalto e dare voce a tutte gli eventi che sono accaduti in Italia a cavallo dell’armistizio del 1943. Un romanzo carico di emozioni, ma, soprattutto carico di personaggi e, ciò permette al lettore di avvicinarsi a leggere una storia ben scritta e avvincente.

Il romanzo è ambientato nella cittadina di Chieti e nella sua provincia e siamo durante la Seconda Guerra Mondiale.

Il libro si apre col mancato matrimonio di Italia Michelli, una presunta vedova di guerra, che, è intenzionata a sposarsi con Alfonso Pierantozzi, un uomo di classe sociale superiore e legato al partito fascista.

Tra i due, si opporrà il prete: Don Michele, il quale, si rifiuterà categoricamente di celebrare il matrimonio.

Nel frattempo, viene ritrovato il corpo senza vita di un’anziana donna che si occupava da sempre di mercato nero: uccisa per strangolamento.

Tante le novità che si svilupperanno nel corso della storia e della narrazione, soprattutto, con l’ingresso in città da parte dei tedeschi che decideranno di mettere in atto la loro ritorsione.

Una storia originale, che racconta ciò che è stata realmente la storia e le difficoltà che il popolo ha dovuto subire; come per esempio: la resa, la perdita della patria e la resistenza dei partigiani.

Un romanzo che ti entra dentro e tocca tutte le corde delle emozioni.

Un libro ben scritto e carico di emozioni, grazie a delle dettagliate descrizioni non solo dei personaggi, ma, anche dei luoghi. I capitoli si leggono velocemente e non risulta per niente pesante o difficile da mandar giù, anzi, insegna tanto e credo fortemente che tutti i giovani debbano leggerlo.

«I bambini sono le risate del mondo. Gioia pura, vestita da vivacità, di movimento. Se ti scorrazzano intorno quasi non ci fai caso, per assurdo ne provi persino fastidio. Quando non ci sono ne avverti l’inspiegabile assenza, come se l’aria si fosse improvvisamente rappresa in cubetti di ghiaccio. Un mondo senza bambini sarebbe come un sorriso senza denti. Senza risate, per l’appunto»

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