
Gandhinagar, India. In un prossimo futuro, la morte non è più un mistero: la metempsicosi è una certezza ed è possibile recuperare le nuove incarnazioni dei propri cari per riaverli con sé. Ashutosh e Sayali, fratello e sorella, lavorano al recupero delle anime reincarnate in animali. L’unica anima che non hanno mai trovato è quella della loro madre, scomparsa da tempo. Un giorno, l’azienda Still Eternity lancia un’innovativa procedura che permette di sottrarsi all’infinito ciclo di reincarnazioni. Zio Baji, malato, sceglie di ricorrervi: per comprendere la sua scelta, Ash e Sayali dovranno scavare tra i segreti di famiglia e mettere a nudo un’inattesa verità…
Mi viene proposta questa lettura di un autore di cui non avevo sentito parlare ma il titolo mi aveva incuriosita così, mi sono messa alla ricerca della sinossi.
India, la morte, la reincarnazione, un azienda che propone un’alternativa sospensione della stessa.
Questi, gli ingredienti giusti per creare il cocktail ideale, che riesce a placare la mia sete, senza sapere che ne avevo assolutamente bisogno.
La morte è per tutti la chiusura e la fine, qualcosa di sconosciuto, come il principio della vita stessa. Eppure la morte ci abbraccia già dal primo momento in cui veniamo messi al mondo e ci tiene per mano per tutto il percorso della nostra esistenza.
Ci spaventa, ci terrorizza non solo per la sua inevitabilità’ ma anche per la sua inaspettata sentenza. Un po’ come una lotteria in cui c’è chi vince e c’è chi perde, ma il premio finale resta lo stesso per tutti.
Questo racconto breve di poco più di 57 pagine racchiude tutte le nostre perplessità, le nostre domande, la ricerca continua di risposte sulla nostra anima, sulla fine che, invece, potrebbe essere la continuazione di qualcosa di eterno…
Ma anche la speculazione economica intorno alla tutela, alla ricerca e alla conservazione dell’anima stessa.
Non intendo tediarvi con le mie riflessioni sul senso della vita ne tantomeno sul concetto della morte ma ci tengo a parlarvi di questo racconto scritto in maniera così rapida, intensa, ricca di dettagli, che fa anche salti temporali senza perdere il filo narrativo della storia e degli eventi che si susseguono.
Le anime dei defunti si reincarnano negli animali e le famiglie pagano delle persone per catturare questi animali e riportare lo spirito perduto di nuovo da loro, insieme ai loro cari.
L’autore ci fa sognare qualcosa di magico, perfino non così improbabile e ci fa riflettere molto sul senso della nostra esistenza.
L’ho letto quasi senza mai riprendere il respiro, immedesimandomi alternativamente nei protagonisti: due fratelli cacciatori di anime e lo zio che ha intenzione di lasciare la sua anima in sospeso.
Dopo aver letto questo testo avvincente, fluido, colorato come le spezie di un India del futuro, mi sento carica di mistica energia.
E sapete cosa penso?
Che quando arriverà la mia fine, forse preferirei fosse esattamente la fine.
Nessuna reincarnazione, nessuna ricerca esasperata del mio spirito perduto, senza nemmeno più memoria forse perché preferisco vivere il presente, con i miei affetti, con le mie emozioni, senza preoccuparmi di dover continuare ad esistere per sempre.
Per sempre è un tempo troppo lungo anche per chi come me della vita è sempre stata innamorata…
L’autore è stato così in gamba da esser riuscito ad innescare un meccanismo contorto, un ingranaggio nella mia testa per cui ho riflettuto sulla necessità che essa venga conservata in qualche gabbia o in qualche laboratorio scientifico.
Dopo aver letto questo racconto così ben scritto, pieno di profonde metafore ho deciso che voglio che la mia anima sia libera di smettere di esistere lasciandomi andare libera nel nulla cosmico.
Complimenti all’autore che in pochissime pagine è stato capace di farmi fare un viaggio così lungo da farmi perdere tra le emozioni dei protagonisti, così ben descritti che, in alcuni attimi, ho amato ed in altri che non ho compreso.
Viviamo in un mondo che va così veloce per cui ogni tanto abbiamo bisogno di autori che ci diano spunti di pensiero e saldi per l’eternità, facendo sconti anche sulla morte, rendendola forse un po’ più magica e anche un po’ più bella.
Consiglio questo scritto perché per poter scatenare determinati pensieri in un lettore bisogna avere una scrittura intelligente ed incisiva, qualità, in cui Montoro eccelle.