
I grandi autori, quelli che già dai contemporanei sono eletti a Classici, quelli in grado di animare l’immaginario collettivo e di rimanere impressi, con le loro parole e i loro personaggi, nelle menti delle masse, sono capaci di creare mondi reali e allo stesso tempo fantastici, mondi che sogniamo di abitare o che ci fano provare un senso di inquietudine sotto la pelle.
Tra questi autori possiamo riconoscere sicuramente Neil Gaiman, che non ha bisogno di introduzioni, autore versatile e penna capace di cogliere gli aspetti più profondi dell’umanità portandoli alla luce attraverso il fantastico.
I mondi e i personaggi di Neil Gaiman sono tratteggiati con tinte talmente vivide da rendere possibile anche ad altri autori di abitarli e prenderli in prestito per le loro storie, creando intrecci nuovi e inaspettati ma con un aria di famiglia, che ce li rende subito simpatici, come se fossimo di fronte a dei vecchi amici.
È questo ciò che succede quando prendiamo in mano la raccolta di racconti edita da Dark Zone chiamata Stardust e contenente dieci brevi prose ispirate ognuna ad una diversa opera di Neil Gaiman, mettendo in scienza ambientazioni e personaggi già noti, ma di cui abbiamo ancora molto da scoprire.
La raccolta si apre con il racconto ispirato a Stardust, Il bacio della luce, che come una mano tesa dolcemente verso il lettore, lo accoglie e lo invita ad addentrarsi nelle pagine, ci sentiamo a casa, riconosciamo il muro e persino qualcuno dei personaggi, il racconto scorre piacevole e sereno e funziona perfettamente nel suo ruolo di apripista.
Seguono poi le voci degli altri autori, ognuna distinta dalla precedente, che ripercorrono l’opera di Gaiman a proprio modo, con tono più cupo e solenne come nel caso di Paolo Fumagalli o Miriam Palombi, o con tono più leggero e incalzante come nel caso di Daniele Viaroli e del secondo racconto di Daisy Franchetto.
Una menzione particolare si deve dedicare al racconto interattivo di Fabrizio Fortino, Andata e ritorno da Strambilandia, ispirato a Il ragazzo dei mondi infiniti. L’autore è riuscito a creare in poche pagine un’avventura immersiva e divertente che pone nelle nostre mani lo scioglimento della vicenda e che sembra davvero moltiplicare all’infinito le scelte e le strade da percorrere, sembra davvero possibile finire per perdersi nel vortice spazio-temporale e non tornare più indietro.
Sebbene sia difficile, quando si tratta di letteratura di tributo, non cadere nel banale o nel già visto, possiamo affermare che gli autori di questi racconti siano riusciti nel loro intento di creare qualcosa di nuovo e allo stesso tempo rendere omaggio a mondi creati da un grande maestro e che tutti noi non ci stancheremo mai di visitare.